Il 9 luglio 2018 aveva brutalmente picchiato il proprio cavallo prima di una corsa. Ora il tribunale lo condanna per crudeltà sugli animali con sospensione della pena.
La vicenda vede coinvolto Dylan Micallef che, con la sua condotta, avrebbe inoltre causato il ferimento di tre persone in Triq Fortunato Mizzi a Gozo, in occasione di una festa locale.
L’uomo è colpevole di aver picchiato il povero animale sui genitali utilizzando una frusta, al solo scopo di farlo rendere di più nella competizione. L’imputato sarebbe stato aiutato dal fantino e dal figlio di quest’ultimo, che avrebbero tenuto fermo il cavallo.
Le conseguenze furono però gravi: il cavallo imbizzarrito avrebbe travolto almeno tre persone tra il pubblico, causando un’invalidità permanente a una di esse. Una seconda persona ha invece subito la frattura di tre costole e una profonda ferita all’anca suturata con 35 punti, passando inoltre quattro mesi a urinare utilizzando un catetere, con una terza persona ferita lievemente.
In tribunale la persona rimasta invalida ha inoltre affermato che Micallef si sarebbe limitato a recuperare il cavallo, senza prestare soccorso alle persone travolte.
Non solo: nelle udienze precedenti i “complici” avrebbero fornito versioni dei fatti discordanti. Per il fantino l’animale si sarebbe spaventato a causa di un contatto da dietro di un altro cavallo, con il figlio a sostenere invece che l’animale avrebbe ricevuto una frustata fortuita.
Le testimonianze contraddittorie (unite a quelle di due passanti) hanno quindi convinto il tribunale della colpevolezza di Micallef, che è stato condannato a 20 mesi di carcere con pena sospesa per tre anni, oltre al pagamento di 5.000 euro di multa e circa 850 euro per le spese processuali.
Tuttavia all’uomo non sarà proibito possedere animali, come dal 2021 prevede la legge sulla crudeltà, in quanto il reato è stato commesso prima della modifica all’emendamento.
Il magistrato di turno ha inoltre criticato l’operato della polizia sul luogo dell’incidente, in quanto non avrebbe requisito i filmati delle telecamere della zona per le indagini, cosa che avrebbe ristretto di molto i tempi e i costi del processo.
A commentare la sentenza è infine il commissario per la protezione degli animali Alison Bezzina: «L’area in cui si è svolto il fatto non aveva alcuna forma di sicurezza, eppure l’accusato ha deciso di picchiare senza pietà un animale, solo per vincere una semplice gara in una festa di paese. È scandaloso che le persone siano pronte a infliggere dolore ad animali innocenti solo per il proprio piacere e divertimento, in questo caso per vincere un semplice trofeo in una corsa di cavalli su strada. Il fatto che quest’uomo, che all’epoca aveva solo 20 anni, fosse già così accecato da questa ambizione e si spingesse a tanto pur di vincere, è a dir poco preoccupante».