Un uomo di sessantacinque anni è comparso in tribunale nei giorni scorsi per rispondere delle accuse di atti sessuali non consensuali nei confronti di un giovane straniero.
L’episodio si sarebbe verificato durante la prima mattinata di domenica 28 agosto, all’interno di una residenza di St Paul’s Bay in cui la vittima, studente di lingua inglese, sarebbe stata ospite.
A raccontare la vicenda, mostrando collaborazione e quello che i media locali riportano come “segni di pentimento”, è stato l’imputato stesso, John Mallia, che avrebbe ammesso il fatto, descrivendo l’episodio come un caso isolato.
Proprio questa immediata ammissione di colpa, unita ad una fedina penale pressoché pulita, non fosse per alcuni reati minori avvenuti molti anni fa, ha convinto il magistrato a non esprimersi per il massimo della pena, che in questi casi potrebbe arrivare fino a 7 anni di reclusione.
Il giudice ha quindi scelto di porre Mallia sotto libertà vigilata per tre anni, suggerendo anche un percorso in grado di risolvere le problematiche che hanno portato l’uomo a compiere un atto del genere.
Dalla parte della vittima, infine, è stata emessa un’ordinanza restrittiva in grado di essere estesa qualora non vengano rispettate determinate condizioni.