La chiamata verso Malta per un posto di lavoro, alla ricerca di un futuro migliore. È il sogno di tanti connazionali, e forse lo era anche per Giuseppe Amato, prima che si infrangesse nelle aule di tribunale lunedì pomeriggio, quando è stato chiamato a rispondere delle accuse di furto, disturbo della quiete pubblica ed aggressione.
Il 32enne catanese è stato arrestato lo scorso 20 agosto, a seguito di una lite scoppiata a Bugibba con il suo ormai ex datore di lavoro, Carmelo Leonardi, che a detta dell’imputato e secondo quanto riportato dai media maltesi, non gli avrebbe pagato lo stipendio concordato per le settimane di lavoro, “costringendolo” così a rivalersi sottraendo indebitamente dell’attrezzatura dal cantiere edile dove avrebbe prestato servizio dopo il suo arrivo a Malta, all’inizio di questo mese.
Un bottino dal valore di circa 1.500 euro, secondo la denuncia presentata da Leonardi, scesi poi a 1.200 euro quando il 32enne ha restituito parte degli strumenti.
L’imputato, che in tribunale si è dichiarato colpevole delle accuse, è stato condannato ad un anno di reclusione con la sospensione della pena per tre anni, oltre all’obbligo di dover rimborsare Leonardi dell’importo sottratto entro tre mesi.