Si inizia a fare chiarezza sulla violenta rissa tra siriani avvenuta giovedì 18 agosto, nel centro di Hamrun, nella zona di Triq il-Kbira San Ġużepp.
Tutto sarebbe iniziato da una lite tra il proprietario di un ristorante che vende kebab e alcune persone giunte sul posto, minacciando. Centro della discussione sarebbe stato un furto subito in casa dalla presunta vittima. La situazione sarebbe poi degenerata con l’arrivo di sempre più individui, suddivisi in due “fazioni”, che avrà come epilogo una maxi rissa con circa venticinque persone coinvolte, presumibilmente tutte di nazionalità siriana.
Giunta sul posto intorno alle 12:30, la polizia ha dovuto bloccare la zona e deviare il traffico per circa mezz’ora, nel tentativo di placare gli animi.
Al momento le forze dell’ordine hanno arrestato due uomini, mentre altre undici persone sarebbero già state identificate e in procinto di essere chiamate a comparire in tribunale con l’accusa di aver violato la quiete pubblica e di aver disobbedito agli ordini dei pubblici ufficiali.
Uno degli arrestati è un uomo di trent’anni, residente a Mosta, già comparso in tribunale sabato e accusato di aver colpito un uomo di 37 anni con un corpo contundente di legno, ferendolo gravemente alla testa. Il presunto aggressore, residente sull’arcipelago da diversi anni, ha rigettato ogni accusa, ma al momento rimarrà in carcere in attesa dei prossimi sviluppi processuali.
Il secondo arresto riguarda invece un 35enne operaio edile residente a Marsa, che è comparso davanti alla Corte domenica 21 agosto. Anche per lui l’accusa è di ferimento. L’uomo avrebbe infatti colpito un ventitreenne con un coltello, provocando alla vittima lievi ferite.
L’imputato si è poi dichiarato non colpevole dei reati a suo carico che includono, tra le altre cose, anche il possesso di un’arma da taglio senza opportuna licenza, violazione della quiete pubblica, minacce, disobbedienza a pubblico ufficiale e recidiva.
Anche per il 35enne respinta la richiesta di libertà su cauzione, in attesa che nei prossimi giorni vengano ascoltate le deposizioni dei testimoni presenti sulla scena al momento dei fatti.