Sale il conto degli infortuni sul lavoro nell’arcipelago maltese; nel primo semestre del 2022 se ne sono infatti contati 1.164, segnando un +2,9% rispetto al dato registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
In aumento anche quelli fatali, nove in tutto, ben tre in più rispetto ai primi sei mesi del 2021.
I dati, riportati dall’Ufficio nazionale di statistica, mostrano inoltre che quasi la metà degli infortuni sul lavoro (44,8%) ha colpito le estremità superiori del corpo, come mani e braccia, fortunatamente nella maggior parte dei casi con conseguenze che non sembrerebbero essere invalidanti. A farla da padrone sono state infatti ferite e lesioni superficiali, lussazioni, distorsioni e stiramenti.
Scendendo invece nello specifico i settori più “pericolosi” sono stati quello manifatturiero (16.3%), quello dei trasporti e dello stoccaggio (14,1%) e infine il tanto discusso settore edilizio, con il 13%. Quest’ultimo sfiora infatti il primo posto se le percentuali vengono rapportate al numero di operai coinvolti, circa la metà di quelli impiegati nel settore manifatturiero.
Una statistica che registra un’anomalia riguarda il settore di assistenza sanitaria e sociale che, rispetto allo stesso periodo del 2021, hanno fatto registrare l’aumento di infortuni più elevato (26,1%).
Un ultimo dato degno di nota riguarda infine il contesto aziendale: nel 33,2% dei casi gli infortuni non fatali sembrano aver coinvolto dipendenti di grandi aziende, che impiegano oltre 500 dipendenti.
Unfortunately this data will increase, since the controls are equal to zero for safety at work…
You should also say, how many of these injured have received adequate compensation as in Malta the insurance companies and worse the companies never pay, they withdraw your work permit and you are forced to return to your country ….
all true here the law does not exist, we hope that the europe commission intervenes as soon as possible