La proposta dell’Unione Europea volta ad imporre tassazioni sui carburanti per i voli aerei preoccupa fortemente Air Malta.
Attraverso un comunicato diffuso dai media locali, la compagnia di bandiera ha sottolineato quanto una mossa simile rappresenterebbe un ostacolo per le economie legate alle nazioni periferiche dell’UE, che vivono principalmente di flussi turistici.
L’iniziativa, attualmente in fase di consultazione, prevede inoltre una progressiva tassazione imposta sui carburanti UE legati ai soli voli europei, che partirebbe da un’aliquota minima dello 0% nel 2023 per poi crescere del 10% su base annuale, fino a raggiungere il tetto massimo del 100% nel 2033.
Nel contempo, i combustibili per l’aviazione sostenibili (SAF), in grado di avere una notevole “impronta” green sull’ambiente, verrebbero esclusi dalle nuove tassazioni, diventando competitivi sul mercato e disponibili a sostituire le precedenti fonti energetiche entro i prossimi 10 anni.
Il punto di rottura tra UE ed alcuni degli stati membri (a Malta si affiancano Cipro e Irlanda), però, non riguarda gli obiettivi ambientali, bensì i meccanismi pensati per raggiungerli.
La sostenibilità, ricorda Air Malta, è una delle missioni portate avanti dalla compagnia che, dal 2018, ha iniziato a rinnovare la sua flotta, ponendo come obiettivo il 2024 per un totale utilizzo di Airbus A320neo, mezzi capaci di fare la differenza in tema di emissioni, consumi ed impatto acustico. Nonostante questo impegno il vettore sostiene che possano esserci altre strade per perseguire lo stesso obiettivo come, ad esempio, offrire incentivi economici per l’immissione sul mercato di combustibili sostenibili e la promozione del rinnovo delle flotte basato sulle nuove tecnologie.
Le previsioni della compagnia maltese individuano notevoli difficoltà ed importanti danni all’economia nel caso in cui si procedesse con l’attuale proposta: «Air Malta opera da e per Malta, un piccolo Stato membro insulare periferico dell’UE, che dipende dal trasporto aereo per la libera circolazione dei suoi cittadini verso il resto dell’Unione. Una tassa sul carburante per l’aviazione non determinerà una “migrazione” verso un’altra modalità di trasporto, ma avrà solo un impatto negativo sulla coesione economica e sociale dell’arcipelago, finendo per isolarlo. In quanto Paese che dipende fortemente dal turismo, l’imposizione di una tassa sul carburante per l’aviazione porterà di fatto la destinazione Malta a perdere terreno rispetto ad altre mete turistiche appena fuori dall’UE».
Ma non è tutto. Sempre secondo la compagnia aerea maltese, l’introduzione di una tassazione limitata ai soli spostamenti tra gli Stati membri UE penalizzerebbe i vettori che operano esclusivamente su tratte intra-comunitarie, a differenza degli operatori attivi su quelle extraeuropee.
Una risoluzione appare al momento complessa da raggiungere ma, in qualsiasi caso, la proposta sarà approvata solo se raggiungerà l’unanimità espressa da tutti i membri UE. Si dovrà decidere entro gennaio 2023.