Nessuno tocchi il preside Mallia. E’ quanto chiedono studenti, genitori ed educatori del St. Albert the Great College di Valletta e non solo, dopo la notizia del licenziamento di Mario Mallia, alla guida della scuola da 16 anni.
Oggi, mercoledì 27 luglio, davanti alla sede dell’istituto ha avuto luogo una protesta ufficiale, organizzata dall’Unione degli Insegnati di Malta (MUT), alla quale hanno partecipato oltre un centinaio di persone.
Secondo Mallia, il suo licenziamento deriverebbe dalla contrarietà della scuola ai programmi rivolti a migliorare l’inclusività degli studenti di credenze e generi diversi, sui quali l’ormai ex preside si è detto favorevole.
Anche il presidente del MUT Marco Bonnici si schiera contro la scuola gestita dall’Ordine domenicano, definendo le decisioni del rettore, padre Aaron Zahra, come tattiche draconiane: «Abbiamo perso completamente la fiducia nel consiglio e nel rettore e non lavoreremo con loro. Non sono più adatti allo scopo e devono dimettersi. Il MUT è al fianco di Mallia, un educatore davvero rispettato» commenta Bonnici.
Il MUT ha inoltre aperto ufficialmente una controversia con l’Ordine domenicano di Malta e con il Segretario per l’Educazione Cattolica, sottolineando inoltre come tre membri tra personale dell’istituto e genitori abbiano ricevuto delle lettere legali da parte del rettore della scuola che li intimidivano a fermare l’iniziativa una volta appreso che avrebbero organizzato una manifestazione di sostegno nei confronti dell’ex preside.
Sulla questione interviene lo stesso Ordine Domenicano, secondo cui le ragioni del licenziamento sarebbero riconducibili al comportamento di Mallia, che non riconoscerebbe l’autorità superiore del consiglio della scuola, tanto da arrivare a operare in autonomia, apportando cambiamenti senza autorizzazione, con potenziali ripercussioni sulle finanze e sulla gestione del collegio.
In difesa di Mallia si schiera pubblicamente anche il Dipartimento per l’inclusione e l’accesso all’apprendimento dell’Università di Malta ha sostenuto pubblicamente Mallia, definendo oltraggioso il suo allontanamento e affermando che l’insegnante andrebbe reintegrato.
Infine, Bonnici si interroga sul futuro della scuola: «Chi dirigerà la scuola l’anno prossimo? Il rettore non ha neanche un mandato di insegnamento. Mi piacerebbe sapere chi c’è dietro questo pseudo consiglio del collegio, di cui il rettore si è autonominato capo».
Un’apertura arriva a sorpresa dall’arcivescovo Charles Sicluna, che si propone per tentare una mediazione tra le parti. A confermarlo è un portavoce della Curia.