Mario Draghi non è più presidente del Consiglio. Si apre così una nuova crisi di governo per l’Italia, che potrebbe finalmente portare a vere elezioni. Le dimissioni di Draghi arrivano dopo aver incassato la fiducia in Senato con soli 95 voti favorevoli grazie a Pd, Leu e Ipf.
I senatori votanti sono stati 133 su 192 presenti, mentre Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia e altre sotto coalizioni del centro destra hanno deciso di non partecipare al voto dopo la mancata intesa nel raggiungere un Draghi-bis senza la partecipazione del Movimento 5 Stelle, anche quest’ultimo astenutosi dalle votazioni.
Una presa di posizione giudicata folle dal segretario Pd Enrico Letta. L’ormai ex Presidente del Consiglio rimarrà in carica soltanto per concludere gli affari correnti. Subito dopo le dimissioni di Draghi, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti ha diramato un video da Montecitorio: «Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri professor Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto, il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti» recita il comunicato, riportato in forma scritta dall’Ansa.
#Quirinale: Comunicazioni del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Ugo #Zampetti pic.twitter.com/SkMOHLzfYv
— Quirinale (@Quirinale) July 21, 2022
Draghi ha già incontrato il presidente del Senato Elisabetta Casellati a palazzo Giustiniano, per poi recarsi a Montecitorio per un colloquio con il presidente della Camera Roberto Fico. Poco prima, lo stesso Draghi aveva già incontrato Sergio Mattarella.
Il presidente della Repubblica riceverà a sua volta Casellati alle 16:30 e Fico alle 17. Per oggi è in programma la convocazione del Consiglio del Ministri per parlare degli affari correnti.
I media italiani inoltre riferiscono di forti tensioni all’interno di alcuni partiti. Dopo l’astensione al voto i ministri Maria Stella Gelmini e Renato Brunetta, oltre al senatore Andrea Cangini di Forza Italia, così come Soave Alemanno del Movimento 5 stelle, lasciano i propri schieramenti prendendo distanza dal mancato appoggio non fornito a Mario Draghi.
A breve Mattarella dovrebbe sciogliere le camere, ufficializzando una crisi di governo in fondo già annunciata da giorni.