Continua l’inchiesta giudiziaria su Pilatus Bank. La polizia maltese avrebbe infatti rivelato, per bocca del commissario Angelo Gafa, di trovarsi in una fase in cui potrebbe emettere mandati d’arresto internazionali in relazione alle numerose attività illecite presumibilmente commesse da parte dell’istituto finanziario, fondato nel 2013 e chiuso cinque anni più tardi, tra cui spiccano accuse per associazione a delinquere, traffico di influenze illecite, riciclaggio di denaro e false dichiarazioni alle autorità pubbliche.
Gafa ha affermato al Malta Independent che le indagini sono in una fase avanzata, tanto da permettere nuovi fermi, nonostante le procedure siano piuttosto lunghe perché coinvolgono altre giurisdizioni internazionali. Tuttavia, ancora oggi risultano in sospeso gli arresti richiesti dal magistrato Ian Farrugia già nel 2021.
Le persone ancora in libertà nonostante le pendenze legali sono il proprietario della banca Ali Sadr Hasheminejad, il capo delle operazioni Luis Felipe Rivera, il responsabile dei rischi Antoniella Gauci, il supervisore Mehmet Tasli e il direttore Hamidreza Ghambari. Si ritiene che abbiano lasciato tutti Malta dopo il ritiro della licenza all’istituto di credito.
La storia della Pilatus Bank si incrocia con l’omicidio di Daphne Caruana Galizia. La giornalista aveva infatti indagato su un presunto pagamento elaborato dalla banca per conto della famiglia del presidente dell’Azerbaigian, in favore della moglie dell’ex primo ministro Joseph Muscat: un milione di dollari.
Le successive inchieste non hanno però trovato alcun riscontro in merito a questa vicenda. Le autorità hanno comunque continuato a indagare sui rapporti tra Pilatus Bank e l’ex repubblica sovietica. Tuttavia, in questo contesto gli inquirenti non hanno mai individuato alcun legame tra l’omicidio della giornalista e l’istituto di credito.
Una seconda inchiesta parte invece dalla denuncia dell’ex leader del PN Simon Busuttil riguardo a movimenti di denaro sospetti tra il membro della società di consulenza finanziaria Nexia BT Brian Tonna e Keith Schembri, ex capo di Gabinetto del governo Muscat, successivi al pagamento da parte di alcuni clienti russi della quota per ottenere il discusso passaporto d’oro. Al momento la polizia non ha reso noto i nuovi nomi delle persone coinvolte nell’inchiesta.
Questi ultimi risvolti arrivano poche settimane dopo il ricorso in tribunale dell’Ong Repubblika, che chiedeva chiarimenti sull’immobilità delle autorità nei confronti dei membri della Pilatus Bank, a fronte dei 7,5 milioni di euro, soldi pubblici spesi per effettuare le indagini.
In merito alle recenti affermazioni del commissario Gafa, Repubblika reagisce ancora più duramente, promettendo ulteriori azioni legali: «Questo passo è stato compiuto troppo tardi, ed è stato fatto perché il commissario è stato costretto dalla società civile a fare il suo dovere. Tutto questo è inaccettabile. Quando incontreremo Gafa e il procuratore generale in tribunale, mostreremo nero su bianco la loro collusione per proteggere i criminali. Ci assicureremo che le istituzioni funzionino, che lo vogliano o meno».