L’inaspettata assoluzione dei due legali di Yorgen Fenech, accusati di tentata corruzione ma prosciolti a causa di un errore del Procuratore Generale, ha sollevato un polverone generale e, tra le voci che gridano giustizia, compare anche quella della Daphne Caruana Galizia Foundation che, attraverso un comunicato stampa, ha fatto sapere di aver segnalato la vicenda agli Organismi europei, in attesa che si faccia chiarezza.
L’episodio risale al 2020 quando, nel corso di un incontro, Gianluca Caruana Curran e Charles Mercieca, legali del magnate Yorgen Fenech sotto accusa per l’omicidio Caruana Galizia, avrebbero offerto del denaro ad Ivan Martin, giornalista del Times of Malta che, oltre a rifiutare il compenso, di tutta risposta ventiquattro ore dopo aveva reso noto il fatto attraverso le pagine del quotidiano. I due si erano poi difesi giustificando il gesto come una “mancanza di esperienza” nel gestire rapporti con i giornalisti.
Le accuse sono state gestite in tribunale dove, all’inizio di questa settimana, si è giunti ad un epilogo totalmente spiazzante, almeno in termini di giustizia.
A causa di un errore commesso dal procuratore generale che, sulla nota di rinvio, ha indicato un reato differente rispetto a quello sostenuto dalle accuse, il procedimento legale ha perso forza e capacità, lasciando al magistrato l’assoluzione dei due avvocati come unica opzione rimasta.
Nella sua dichiarazione, la fondazione dedicata alla giornalista assassinata con un’autobomba nel 2017, ha voluto esprimere in primo luogo solidarietà al reporter della testata maltese, sottolineando la necessità di tutela da parte dello Stato verso i professionisti dell’informazione.
We stand in solidarity with Times of Malta journalist Ivan Martin and have written to the @OSCE_RFoM, to @CommissionerHR, and to @EU_Commission to support calls for accountability.
Our statement ⬇️https://t.co/4Mv9aftaz2#journalism #truthandjustice #endimpunity
— Daphne Caruana Galizia Foundation (@daphnefdtn) July 1, 2022
Il caso, nella sua interezza, è stato poi sottoposto al rappresentante dell’OSCE per la libertà dei media, al Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e alla Commissione europea.
Secondo la Daphne Caruana Foundation: «La sentenza di assoluzione pronunciata lunedì scorso secondo cui due avvocati avrebbero tentato di corrompere Ivan Martin, continua a evidenziare l’incapacità dello Stato maltese di proteggere i giornalisti e di favorire il giornalismo di interesse pubblico, nonostante questo fallimento sia stato ampiamente documentato nel rapporto dell’inchiesta pubblica reso noto il 29 luglio 2021».
L’associazione conclude poi con la speranza che il governo si prenda le responsabilità del caso e avvii un’indagine indipendente che faccia chiarezza su quanto accaduto: «Il pubblico merita di avere fiducia nella capacità e nella volontà dello Stato di perseguire con successo la corruzione e di garantire che ci siano conseguenze per il fallimento delle istituzioni e dei funzionari statali nell’adempiere adeguatamente al proprio dovere».