Una famiglia inglese coinvolta nel tragico schianto tra un autobus a due piani di City Sightseeing Malta e i rami di un albero a bordo strada, ha intentato una causa presso i tribunali britannici contro l’autista del bus e la compagnia di trasporto.
A distanza di quattro anni dall’incidente, risposte e risoluzioni legali sembrano finalmente avvicinarsi: l’Alta Corte di Londra ha infatti fissato per il 2023 l’udienza in cui si pronuncerà sul risarcimento per le vittime del disastro.
Era il 9 aprile 2018 quando un autobus turistico a due piani di Sightseeing Malta colpì i rami di un albero sul ciglio della strada a Valletta Road, Zurrieq.
Lo scontro ha avuto conseguenze terribili per i passeggeri a bordo: una donna spagnola di 37 anni ed un uomo belga di 62 hanno perso la vita sul colpo, mentre il conto dei feriti ha raggiunto quota 50, alcuni di questi con lesioni gravi e permanenti.
È il caso di Rob Butt, quarantasettenne di Glastonbury che si trovava in vacanza a Malta con la moglie ed i tre figli, e che quel giorno erano tutti presenti a bordo del bus turistico. L’incidente ha provocato lesioni ad ognuno di loro, ma la sorte dell’insegnante inglese è stata particolarmente tragica: ferite alla testa ed al midollo spinale lo hanno difatti costretto alla sedia a rotelle, tetraplegico, obbligando i suoi familiari ad un’assistenza continua, ventiquattro ore al giorno.
Rob entering the house through the front door for the first time since April 18. Great to have an afternoon at home as a family again. pic.twitter.com/e2H8c81TsB
— Kathy Butt (@KathyButt5) October 13, 2019
Le indagini sul disastro che aveva scioccato l’intera comunità ed il chiarimento delle sue dinamiche, anche dal punto di vista legale, hanno poi seguito un andamento altalenante, in cui per molto tempo City Sightseeing Malta e Transport Malta avevano provato a rimbalzarsi reciprocamente la palla delle responsabilità, fino all’assoluzione degli amministratori della società e l’imputazione nei confronti dell’autista del mezzo.
Un punto di svolta è stato infatti raggiunto dopo che un’inchiesta giudiziaria svoltasi a Malta ha chiarito che il ventiquattrenne alla guida del bus aveva in precedenza fatto uso di cocaina, con la possibilità di una crisi che si sarebbe verificata proprio durante il turno di lavoro.
Questi nuovi sviluppi sono stati presentati all’Alta Corte di Londra dai legali della famiglia Butt che, come riportato dai quotidiani inglesi, ha intentato una causa di risarcimento contro l’autista del bus, City Sightseeing Malta e la sua compagnia assicurativa.
Secondo le testimonianze fornite dall’accusa, inoltre, il giovane al volante del mezzo turistico avrebbe mostrato negligenza durante il servizio, procedendo a velocità elevate ed a stretto contatto col ciglio della strada. Non solo. A tutto questo andrebbe inoltre sommato, sempre secondo i legali di Butt, il fatto che l’incidente si fosse verificato al primo turno di lavoro del conducente che non guidava mezzi del genere da un anno, senza che la compagnia avesse svolto dei controlli dopo uno stop così prolungato.
L’Alta Corte di Londra ha quindi fissato la prossima udienza per il prossimo anno, in cui si pronuncerà sull’entità del risarcimento dovuto alle vittime della catastrofe.
Dopo una lotta durata anni, in cui un elevato numero di famiglie ha visto le proprie vite completamente stravolte dalla vicenda, sembrano avvicinarsi le risposte dovute.
I risarcimenti economici non potranno certo cambiare il passato, ma almeno potranno forse assicurare le migliori cure possibili alle vittime, affinchè possano affrontare la vita con la dignità che merita.