Le tre compagnie di telecomunicazioni dell’arcipelago, Go, Melita ed Epic, sono finite sotto indagine dopo aver simultaneamente annunciato un aumento tariffario previsto sulle bollette dei consumatori a partire dal prossimo mese.
La scelta si sarebbe basata su una nuova direttiva europea, la PSD2, che mira ad incentivare metodi di pagamento come l’addebito diretto su conto bancario o carta di credito.
I clienti abituati ad altre forme di pagamento, come quelle eseguite fisicamente nei punti vendita, oppure tramite sito web al ricevimento della bolletta, vedranno la propria tariffa mensile farsi più salata di 1 euro, a partire dall’1 luglio 2022.
Le compagnie, che si spartiscono la fornitura servizi wi-fi e tv ai clienti di tutto il Paese, hanno spiegato che gli aumenti in bolletta, in realtà, non cambierebbero il prezzo finale percepito, in quanto la differenza compenserebbe l’eliminazione dei costi di commissione già pagati finora dai consumatori.
Questo tariffario, invece, non riguarderà chi è già abituato a pagare tramite addebito diretto su conto bancario o carta di credito, incentivando, di conseguenza, come indicato dalla direttiva europea PSD2, l’utilizzo di queste tipologie di pagamento.
Gli abbonati ai servizi sono stati avvisati tramite un messaggio o email, inviato sostanzialmente in contemporanea dalle tre compagnie.
La coincidenza temporale degli avvisi e degli aumenti ha messo in allerta l’europarlamentare laburista Agius Saliba che, tramite i canali social, ha espresso il suo disappunto riguardo le nuove politiche delle compagnie di telecomunicazioni maltesi. Secondo Saliba, infatti, meccanismi simili penalizzerebbero i clienti meno abili sul piano digitale; in secondo luogo, invece, l’europarlamentare ha ricordato come la direttiva europea PSD2 dovrebbe essere applicata tramite iniziative di sconto, anziché di addebito.
La scelta di utilizzare i metodi di pagamento suggeriti dalla direttiva, riassume Agius Saliba, non costituirebbe quindi una convenienza effettiva, ma solo quella di evitare aumenti in bolletta.
Il caso che ha scatenato la rabbia di numerosissimi clienti riversata anche sui social, ha portato il Ministro per l’Inclusione Julia Farrugia Portelli a chiedere un’indagine all’Ufficio per la concorrenza, per poter verificare la presenza di eventuali violazioni legali commesse da Go, Melita ed Epic riguardo la legge di concorrenza applicata sul mercato.
«Ma è legale tutto questo? Non voglio pagare con addebito diretto e non accetto di pagare un sovrapprezzo solo perché ti è venuta questa idea “brillante”!» suggerisce un consumatore che ricorda, nel frattempo, come le compagnie di fornitura servizi si tengano invece bene alla larga dall’elargire rimborsi ogni volta che tv e wi-fi smettono improvvisamente di funzionare.
«Non ricevo nessuna bolletta nella mia cassetta delle lettere. Pago online in tempo e nonostante questo, ora devo persino corrispondere questo addebito. Per cosa?» si domanda un altro cliente che inneggia alla fregatura.
Tutto questo senza dimenticare quella gran fetta del pubblico rappresentata dagli anziani, che non hanno dimestichezza con internet, o le numerose persone che non accettano di condividere i propri dettagli bancari, inserendoli nei database dei sistemi delle compagnie di telecomunicazioni.