Numeri altisonanti quelli che si leggono nel rapporto Eurostat riguardante le richieste di cittadinanza rilasciate nel 2020. In quell’anno, infatti, è stata concessa la cittadinanza maltese a 175 cittadini russi, la cifra più alta rispetto agli altri stati Europei conteggiati all’interno dell’analisi.
Queste cifre sono addirittura superiori rispetto ai cittadini provenienti da Paesi la cui situazione economica e politica li ha portati a scappare della patria natìa per raggiungere le coste dell’arcipelago.
Infatti, il numero di cittadinanze concesse ai cittadini russi sono, pertanto, superiori a quelle rilasciate alle due nazionalità che seguono questa lista: Libia (54) e Filippine (52).
Anche analizzando il numero complessivo dei soggetti che hanno richiesto la cittadinanza maltese nel 2020 (1.181), la percentuale di russi presenti tra questi rimane fortemente significativa, raggiungendo quasi il 15% di tutti i beneficiari.
A più riprese abbiamo affrontato le criticità relative alle metodologie secondo le quali risulta richiedibile la cittadinanza maltese: dal matrimonio alla discendenza, dalla naturalizzazione o, come abbiamo visto in diversi casi, per investimento.
Per quest’ultimo caso abbiamo recentemente parlato di come lo scorso marzo il Parlamento Europeo abbia votato quasi all’unanimità a favore dello stop alla vendita di passaporti europei e ai sistemi di cittadinanza per investimento, ma negli ultimi anni ha costituito un business che, spesso e volentieri per ragioni finanziarie, ha visto diversi imprenditori praticare questa mossa per passare dall’aria fredda del Cremlino al ben più mite clima mediterraneo di Malta.
Per ovvie ragioni, i dati Eurostat non forniscono un contesto sulle motivazioni che hanno portato alla richiesta di cittadinanza, ma, proprio per questo, rimane evidente come i dati siano esplicativi della consistenza della migrazione di cittadini russi nell’arcipelago. In fatti, in tutta l’Unione Europea, le nazionalità degli individui richiedenti la cittadinanza mettono in evidenza marocchini (68.000), siriani (50.000) e albanesi (40.000) che oggi si possono definire cittadini europei.
Sempre secondo i dati Eurostat, oltre a Malta, anche Cipro e Finlandia si sono rivelati essere gli unici altri due Stati membri dell’UE in cui i cittadini russi risultano la nazionalità preminente nelle richieste delle rispettive liste di cittadinanza nel 2020.
Non sembra casuale questa analogia, in quanto, alla stregua dello Stato maltese anche Cipro ha organizzato un programma di cittadinanza per investimento nell’anno di rilevazione dei dati, mentre per la Finlandia è bene ricordare i legami geografici e storici con la Russia.
Come abbiamo visto nel corso delle precedenti settimane, ai russi è attualmente vietato richiedere la cittadinanza maltese dopo l’invasione dell’Ucraina, con le richieste che attualmente risultano congelate e che, talvolta, portano anche alla revoca di quelle precedentemente rilasciate.