Malta ha fatto registrare diversi primati all’interno dell’ultima indagine condotta da Eurostat, anche per quanto riguarda il tema “ambiente”.
L’arcipelago è al primo posto in Europa per l’aumento di suolo occupato da materiali impermeabili, come quelli dell’edilizia, e per le emissioni atmosferiche derivate dall’agricoltura.
Lo studio, coordinato dalla Commissione Europea, ha posto la lente d’ingrandimento sullo sviluppo sostenibile nell’Unione che, attraverso i dati raccolti, e i report emessi con cadenza fissa, ha la funzione di monitorare il raggiungimento degli obiettivi comunitari sanciti dal “Green Deal” prefissati per il 2030.
Nell’ambito dei diversi utilizzi e meccanismi di tutela messi in campo a favore del suolo, Malta si è piazzata al primo posto in tutta l’UE per l’aumento di porzioni di terreno occupate da cemento, asfalto, o altri materiali simili impiegati nelle costruzioni che lo hanno reso, di conseguenza, impermeabile, trasformandone per sempre la natura. Una procedura che a volte può presentare notevoli rischi per l’ambiente.
Dal 2018 in poi, cemento e affini sono aumentati sull’arcipelago maltese del 16% circa; un tasso molto più alto della media europea “ferma” a meno del 2%.
Un altro degli aspetti analizzati ha riguardato l’agricoltura e le nuove sfide a cui quest’ultima è sottoposta.
In tale ambito Malta si è piazzata all’ultimo posto per la percentuale di aree agricole dedicate alla produzione biologica ed al primo per la quantità di emissioni di ammoniaca prodotte, derivanti dalla gestione del letame, dai fertilizzanti inorganici e dal letame animale applicato al suolo, nonché dai rifiuti organici degli animali al pascolo. Tutti elementi che vanno a danneggiare anche il sistema acquifero sotterraneo.