I residenti e gli agricoltori di Għaxaq si stanno scontrando con l’ipotizzata approvazione dei permessi che porteranno all’apertura di una nuova fabbrica di fuochi d’artificio su un terreno agricolo alla periferia del comune ubicato nel sud-est dell’arcipelago.
Si tratterebbe della terza fabbrica che apre i battenti nella località e che, almeno secondo le ultime indiscrezioni, coprirà un’area di 9.000 mq nel sito agricolo di tal-Ħbula. Sul suo terreno, il villaggio di Għaxaq “ospita” già le aziende St. Mary e St. Joseph, operanti da diversi anni nel settore pirotecnico.
Secondo quanto riferisce Times of Malta, qualche perplessità sarebbe sorta una volta scoperto che i permessi per costruire la fabbrica in questione sono rimasti in sospeso sin da quando erano stati inizialmente depositati, nel “lontano” 2012, trovando in seguito la raccomandazione per l’approvazione dopo che il funzionario competente ha concluso che rispettava la politica del 2014 relativa alle fabbriche di fuochi d’artificio.
Infatti, una volta ricevuta approvazione da parte di un comitato prestabilito e formato dal Dipartimento della Protezione Civile, dalle forze dell’ordine e dall’esercito, risulta consentita la realizzazione di nuove fabbriche di fuochi d’artificio su terreni agricoli aridi.
Il comitato, presieduto dal Sovrintendente della Polizia Sandro Camilleri, ha dichiarato la conformità della domanda presentata da Għaqda Tan-Nar San Gabriel, sottolineando come la stessa risponda a tutti i requisiti politici di idoneità e formulando in seguito una serie di raccomandazioni utili per migliorare la sicurezza del nuovo stabilimento.
Tuttavia gli agricoltori, i residenti e i membri di due club bandistici della località avrebbero espresso il loro disaccordo riguardo la concessione di apertura per la nuova azienda che, inevitabilmente, sarà circondata da fattorie ed edifici storici, tra cui la storica Cappella di Santa Lucia e la chiesa del Cristo Redentore.
Tra queste, l’organizzazione culturale Għaqda Mużikali San Ġużepp ha affermato come l’apertura della fabbrica li costringerebbe a cessare attività, in quanto, il nuovo sito si troverebbe a soli 100 metri di distanza.
Per quanto riguarda gli agricoltori, invece, la preoccupazione principale riguarda gli investimenti sostenuti negli anni per i loro campi che rischierebbero di patire la prossimità allo stabilimento pirotecnico.
Al momento, però, sembrano destinate a rimanere inascoltate le perplessità dei locali che devono fare i conti con l’approvazione del funzionario pubblico, il quale, ha richiesto alla nuova azienda di svilupparsi attorno un’area ODZ (Outside Development Zone, ovvero esterna dalle “zone di sviluppo”). Sempre il funzionario avrebbe specificato come gli elementi architettonici e storici siano distanti a più di 300 metri dal sito di costruzione e l’assenza di zone abitate entro un raggio di 183 metri fanno presagire come sia lecita la richiesta di apertura dell’azienda a Għaxaq.
La decisione finale sarà ora demandata al consiglio della Pubblica Amministrazione di Malta.