Nella rubrica di oggi, a cura dell’Avv. Fabrizio Speranza, analizzeremo una delle soluzioni più efficaci per quanto riguarda il tema della protezione del patrimonio famigliare, un’esigenza che negli ultimi tempi è divenuta sempre più diffusa.
“Sono residente a Malta da tempo e sono proprietario di un immobile dove vivo con la mia famiglia in loco e ancora di un altro immobile sempre a uso abitativo, in Italia. Faccio impresa da tanto tempo e vorrei proteggere tali immobili che vorrei destinare ai miei figli. Avevo anche pensato a trasferirli in una società, ma non sono convinto. Mi può dare qualche indicazione in merito?”
Gentile lettore, la sua domanda, di grande interesse, è più comune di quanto lei pensi e risponde ad una diffusa esigenza di tutelare il patrimonio della famiglia, rilevata ultimamente in crescita esponenziale. Risponderò come sempre, per ciò che le informazioni disponibili e lo spazio della rubrica, mi permettono.
A parte la tradizionale possibilità di optare per una donazione, che però non è una scelta esente da controindicazioni, posso subito dirle che sicuramente lo strumento più utilizzato e maggiormente idoneo per la finalità da lei indicata, ovvero segregazione patrimoniale a fini successori, è il Trust. Si tratta di un istituto di notevole efficacia e utilità, ma effettivamente poco conosciuto per le sue reali potenzialità ed al quale, ritengo a torto, non è stata spesso riservata dai media una adeguata e corretta informazione, insinuando anzi nell’immaginario collettivo connotazioni ben discutibili.
Al contrario lo strumento giuridico del trust è stato pienamente riconosciuto anche in Italia attraverso la ratifica della Convenzione dell’Aja, ad opera della Legge n. 364/1989, in vigore dal 1° gennaio 1992 e poi ampiamente e dettagliatamente disciplinato da copiosa chiara e trasparente normativa.
Si tratta infatti di uno strumento che vanta una storica tradizione in importanti giurisdizioni, relativamente semplice da utilizzare se propriamente strutturato e gestito, che non ha rivali se utilizzato per le sue naturali finalità di tutela e gestione del patrimonio, con la sola eccezione forse delle fondazioni private e che consente di raggiungere lo scopo desiderato in sicurezza e trasparenza.
Interesse giustificato inoltre anche per il notevole trattamento fiscale ad esso spesso riservato dalle autorità competenti (Italia inclusa), e che consente in alcuni casi anche risparmi considerevoli rispetto ad altri strumenti. A tal proposito, proprio nel Belpaese la tassazione del conferimento dei beni posti in un trust familiare rientra con privilegio nell’ambito degli atti soggetti ad imposta di donazione e successione, così come anche il regime delle imposte ipotecarie e catastali di riferimento, in caso di conferimento di un immobile, che è stato recentemente aggiornato e definito.
Per quanto riguarda infine l’aspetto segregativo, ovvero di protezione cui le accennavo come finalità, tale risultato è raggiunto nel momento stesso in cui la proprietà di un bene, mobile o immobile che sia, viene traferita, uscendo in questo caso dal patrimonio del conferente ed entrando in quello del Trustee. È con tale trasferimento che il bene assume giuridicamente una posizione distinta a livello patrimoniale, rimanendo così indifferente alle vicende che possono riguardare il patrimonio del soggetto disponente. Protezione acquisita solo nel caso in cui, ovviamente, non siano state fatte operazioni in frode ai creditori o vi siano state irregolarità di altra natura. Diversamente ogni trasferimento affetto da tali elementi sarà facilmente e giustamente soggetto a revocatoria con tutte le conseguenze del caso.
Per quanto riguarda, infine, il conferimento in società che lei ha citato come possibile seconda opzione, posso confermare come quest’ultimo possa risultare sicuramente una soluzione interessante e vantaggiosa ma, a mio parere, in un diverso contesto, non essendo particolarmente idonea in sé a perseguire lo scopo segregativo richiesto, ma rivolto a perseguire altre diverse finalità. Ne potremo parlare eventualmente in altra occasione.
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