È arrivata la conferma del Ministro del Turismo Clayton Bartolo riguardo le spese da 1,3 milioni di euro che i Malta Film Awards, gli Oscar del cinema maltese, graveranno sulle tasche del governo e dei contribuenti dell’arcipelago.
Nonostante la convalida, una volta interrogato dai media locali, il ministro Bartolo non è stato in grado di specificare quanto del denaro stanziato è stato ufficialmente impiegato per l’organizzazione della serata evento, limitandosi ad asserire come le cifre finali fossero “ancora in fase di elaborazione”.
L’evento aveva già creato numerosi dissensi, dal mancato rispetto delle norme anti-pandemiche alle accuse riguardo la natura politica dell’evento e la questione budget, per una manifestazione che è stata in grado di ospitare vip del calibro di Russell Crowe e diverse figure istituzionali di spicco comparse lo scorso 29 gennaio nella cornice del Mediterranean Conference Centre.
Questa mancanza di trasparenza ha portato alla luce, però, diverse domande da parte dei nostri lettori e dei cittadini maltesi che si chiedono come mai risultino ancora nascoste le cifre complessive dell’evento, attualmente non rivelate dal Dipartimento dell’Informazione, ancora adesso in ritardo negli aggiornamenti sulla questione.
La richiesta di maggiore trasparenza, inizialmente respinta, è stata oggetto di analisi dei funzionari della FOI che hanno insistito sul fatto che le cifre non possono essere ancora disponibili, in quanto sono state appena compilate e fornite ai funzionari.
Con i dati a disposizione ne consegue, però, che presumibilmente il costo finale dell’evento sia stato più di tre volte superiore ai prospetti iniziali, i quali prevedevano un investimento che non superasse il tetto dei 400.000 euro.
I primi ad “insorgere” sono stati diversi produttori e attori cinematografici che reputavano eccessivo già l’investimento iniziale da 400.000 euro, in particolar modo una volta messo a confronto con i “soli” 600.000 annuali stanziati per il budget dello Screen Film Fund.
Tra le cifre “folli” della Malta Film Week, inoltre, compare il cachet del comico britannico David Walliams che, secondo i più informati, sarebbe arrivato a percepire oltre 200.000 euro per presentare l’evento.
A scatenare ulteriore rumore è stata la mancata risposta del commissario cinematografico Johann Grech, il quale, incalzato sull’argomento avrebbe solamente chiosato: «Lo spettacolo supererà il livello e ci assicureremo che abbia un buon rapporto qualità-prezzo. Rilasceremo le cifre dopo le premiazioni».
I maggiori interpreti del settore hanno boicottato i Malta Film Awards, inclusi i produttori degli acclamati film Luzzu, Simshar, Limestone Cowboy e Is-Sriep Reggħu Saru Valenuzi, che hanno etichettato come “moralmente scorretto” l’eventualità di partecipare ad una premiazione che cela le gravi problematiche economiche che sta affrontando l’industria cinematografica maltese.
Parlando venerdì scorso, proprio Bartolo ha in seguito affermato come i soldi spesi per la Malta Film Week non siano stati stanziati unicamente allo scopo di continuare ad attrarre produttori cinematografici stranieri, confermando come al centro del progetto ci fosse la volontà di rafforzare il settore locale.
In attesa di scoprire maggiori dettagli e il rendiconto delle spese ufficiali dell’evento, rimane curioso capire come potessero essere investiti questi soldi per migliorare realmente l’appeal e la situazione economica del Cinema maltese.