Tre giudici hanno aspramente criticato Transport Malta per aver provato a difendere la sua posizione all’interno della controversia legata alla concessione pubblica relativa ai servizi di traghetti nell’area di Valletta.
L’estensione della concessione pubblica, per i servizi a Grand Harbour e Marsamxett, è avvenuta segretamente, arrivando all’orecchio dell’opinione pubblica solo dopo un’interrogazione parlamentare risalente a dicembre 2020, mesi dopo l’effettiva entrata in vigore.
I giudici hanno affermato che, nonostante siano in grado di comprendere le motivazioni alla base delle scelte fatte e della difesa della propria posizione, si aspettavano “di meglio” da un’autorità pubblica; il tribunale ha infine imposto a Transport Malta di pagare il doppio delle spese legali come punizione.
«La corte si aspetta più correttezza da un’autorità pubblica come Transport Malta. È francamente scandaloso da parte sua portare avanti una faccenda secondo la quale potrebbe aggirare la legge facendo le cose in segreto», hanno dichiarato i giudici secondo quanto riportato da Times of Malta.
La disputa legale riguarda la concessione per i servizi di traghetti di linea nell’area di Valletta, e risale inizialmente al 2012: Marsamxetto Steamferry Services Ltd, tramite gara pubblica, si era aggiudicata la concessione comprendente la copertura dell’area in questione, scaduta poi nel 2020.
Conclusi i termini, con gli ovvi interessi personali di mercato, la società Supreme Travel Ltd notò che nonostante tutto il servizio era rimasto invariato.
Dopo aver chiesto informazioni a Transport Malta, senza ricevere risposta, la notizia dell’estensione della concessione è stata resa nota all’interno di un’interrogazione parlamentare, in cui il ministro dei Trasporti ha rivelato una proroga di altri tre anni.
Supreme Travel Ltd ha quindi presentato una lettera di opposizione al PCRB, il comitato di revisione dei contratti pubblici, per contestare legalmente la proroga, che ha respinto il documento definendolo “irricevibile in quanto non è stato depositato entro il termine di sei mesi successivi alla firma del contratto”, invitando l’azienda a spostare la discussione in tribunale.
La corte ha accolto la richiesta, “nell’interesse della rettitudine e della giustizia”, ordinando una revisione della proroga al PCRB.
Transport Malta ha immediatamente presentato ricorso, lamentando un’erronea applicazione della legge. I tre giudici hanno commentato l’accaduto sottolineando il modo in cui l’azienda di trasporti maltese cercasse di “giocare con le parole, proponendo assurde interpretazioni della norma”.
La corte ha infine condannato Transport Malta a pagare il doppio delle spese legali, chiedendo anche al PCRB di riesaminare la questione e fornire una risposta alle obiezioni mosse da Supreme Travel Ltd.