Lunedì è andato in scena il quinto, nonché ultimo, dibattito della Camera di Commercio di Malta. Al centro del forum vi erano gli investimenti diretti esteri elargiti negli anni dai Partiti, nel tradizionale appuntamento politico che si è trasformato poi in uno scontro aperto tra il ministro dell’Economia Silvio Schembri e il candidato del Partito Nazionalista Ivan Bartolo.
L’evento della durata di circa due ore ha variato su differenti tematiche; dal turismo alla produzione, dai servizi finanziari al mondo in ampia espansione del gaming.
La sfida di Bartolo a Schembri ha aperto il sipario del dibattito, con il ministro laburista chiamato ad elencare quali nuovi settori economici fossero stati approfonditi dal suo partito negli ultimi anni, in particolare, nella promessa mai mantenuta di trasformare Malta in un’isola blockchain.
Infatti, già con l’amministrazione Joseph Muscat, i laburisti avevano fortemente sostenuto l’ambizione che lo stato insulare potesse diventare una delle prime nazioni ad adottare le cosiddette tecnologie di contabilità digitale, etichettandola a più riprese come un’importante opportunità di guadagno per Malta ed i suoi abitanti.
A quel punto il candidato nazionalista Schembri ha rivendicato il ruolo del PN nell’aver compiuto un decisivo passo avanti in tale direzione, affermando come le statistiche pubblicate a novembre 2021 abbiano dimostrato come il loro mandato abbia spinto l’approdo sull’isola di 23 player finanziari virtuali e di 15 fornitori di servizi VFA risiedenti sul territorio maltese ospitando, inoltre, 30 aziende da almeno 300 dipendenti operanti nel settore dei videogiochi. Proprio a seguito di queste parole Schembri ha poi aggiunto: «Ogni volta che il PN ha deriso il nostro lavoro su questo settore, sono sempre rimasto in silenzio. Stavamo facendo questo lavoro mentre tu eri impegnato a sbarazzarti di Adrian Delia [l’ex leader del PN]».
A tali considerazioni ha seguito la replica sarcastica di Bartolo: «Perché Malta è un’isola blockchain?»
Ma proprio a seguito di quest’ultimo battibecco, a circa un’ora e mezza dall’inizio del dibattito, a prendere la parola è stato il capo del settore Gaming della Camera di Commercio maltese, James Scicluna, il quale, ha esortato i due politici a smettere di rivendicare il ruolo che le rispettive fazioni avrebbero avuto nell’esplosione di questo settore merceologico, cessando di attribuirsi meriti per aver attirato un maggior investimento diretto all’estero (IDE) sull’arcipelago.
Proprio Scicluna ha infine chiosato spiegando come questi risultati siano stati raggiunti, principalmente, grazie al lavoro svolto dal settore privato locale aggiungendo, infine, che fosse particolarmente fuori luogo affrontare quel tipo di argomentazione durante un forum come quello organizzato dalla Camera di Commercio.
L’intervento di Scicluna è avvenuto per cercare di ridimensionare il ruolo dei Partiti politici nell’identificare un proprio merito nell’incredibile exploit che ha portato il Paese a guadagnarsi il titolo di “Isola della Blockchain” grazie all’approccio lungimirante nei confronti dell’economia digitale.