Michael Zammit Tabona, imprenditore ed albergatore maltese, ha citato in giudizio la Sovrintendente della Sanità pubblica Charmaine Gauci e l’avvocato di Stato Chris Soler.
La motivazione che ha spinto l’uomo a compiere questo passo starebbe nella gestione dei certificati vaccinali e della quarantena richiesta ai viaggiatori di rientro dall’estero privi della terza dose e che, secondo le sue convinzioni, violerebbe i diritti fondamentali dell’individuo senza aver alcun fondamento scientifico.
L’albergatore maltese ha sostanzialmente voluto evidenziare come l’attuale regolamentazione per il Covid-19 sia in grado di ostacolare il suo lavoro, basato su frequenti viaggi all’estero.
Zammit Tabona, come hanno spiegato i suoi avvocati davanti al giudice, ha scelto di non ricevere il richiamo vaccinale, da lui considerato “inutile e pericoloso”, dopo essersi sottoposto, nel mese di gennaio, a test di laboratorio che evidenziavano la sua immunizzazione al virus.
I risultati inviati successivamente alla Sovrintendente alla Sanità pubblica sono rimasti senza risposta.
Per questo, il 9 febbraio, Zammit Tabona ha provveduto ad inviare un ulteriore promemoria alle autorità sanitarie, anche in questo caso senza ricevere alcun riscontro.
L’ultima comunicazione destinata a Gauci è stata inviata il 3 marzo, dopo il periodo di quarantena a cui l’imprenditore si è dovuto sottoporre obbligatoriamente, come da protocolli anti Covid-19 tuttora in vigore.
Gli avvocati di Zammit Tabona hanno inoltre accusato le autorità sanitarie e governative di aver dipinto un quadro della situazione più grave di quanto non fosse in realtà, ingigantendo la narrativa sul Covid-19 senza soffermarsi sui dati reali. Un altro argomento all’interno della conversazione è stata la pressante “persecuzione” – come definita dai due avvocati – ai danni dei cittadini senza booster, in grado di ledere i diritti umani e non basata su fondamenti scientifici.
L’albergatore ha avanzato una richiesta di risarcimento per i danni subiti, oltre ad aver invitato il tribunale a dichiarare nulla l’attuale normativa Covid-19 in vigore sui viaggi poichè lesiva dei diritti fondamentali.
Sin dalla loro entrata in vigore, i protocolli di ingresso nel Paese si sono rivelati tra i più severi di tutta Europa, anche se parrebbero essere ora in corso delle discussioni su probabili ammorbidimenti, dovuti sia ad un adeguamento alla situazione degli altri scali europei, sia alle sempre più frequenti pressioni esercitate da associazioni ed imprenditori nel settore del turismo e dall’aeroporto internazionale di Malta, preoccupati per un’ulteriore frenata sugli arrivi dei viaggiatori ora che la situazione sembra essere sotto controllo.