Quattromila metri quadrati ed un totale di 161 appartamenti distribuiti in edifici dall’altezza di sette piani: sono queste le caratteristiche relative ad un progetto edilizio destinato a prendere vita a Birzebbuggia, nell’area di Il-Ghirghien.
Din l-Art Ħelwa e The Archaeological Society Malta, due ONG del territorio, hanno subito manifestato tutto il loro dissenso riguardo a quello che hanno definito come un “mostruoso” progetto, presentando anche un ricorso all’Autorità di Pianificazione per chiedere l’annullamento dell’approvazione.
I motivi di questa forte presa di posizione sono molteplici.
Una politica relativa all’area in questione prevede che, all’interno di progetti simili, una percentuale pari al 20% venga trattata e assicurata come spazio pubblico aperto.
Su questo primo punto, però, ci sono delle differenti interpretazioni: l’approvazione della commissione urbanistica difatti è arrivata tramite l’utilizzo di una clausola che prevede un pagamento di 20 euro da parte degli sviluppatori per ogni metro quadro in eccesso, o meglio, per ogni metro quadro preso dallo spazio che andrebbe lasciato pubblico.
Le due ONG, però, criticano questa scelta affermando che la clausola in questione dovrebbe essere teoricamente applicabile a spazi più piccoli e soprattutto non completamente sviluppati, caratteristiche che secondo loro non apparterrebbero di certo al progetto in questione.
La stessa clausola dovrebbe inoltre prevedere un limite di 4 piani di altezza, limite spostato a 7 durante il 2015.
In secondo luogo l’area dedicata alla costruzione ospita un’enorme camera scavata nella roccia che si suppone sia stata usata come rifugio durante la seconda guerra mondiale. Oltre al valore storico, la stessa camera ha anche un peso non indifferente a livello naturale, venendo considerata una culla di biodiversità che finirebbe sepolta sotto un’enorme mole di nuovi appartamenti. Per dar vita alla costruzione, infatti, la camera verrebbe demolita.
Secondo le due ONG la commissione avrebbe scelto di procedere con l’autorizzazione e col massimo sviluppo tralasciando tutti gli altri fattori in campo tra cui il benessere della comunità, l’impatto ambientale ed il valore culturale.
L’ennesimo duro colpo sferrato al paesaggio di Birzebuggia, è questo il pensiero che ha mosso l’appello seguito poi da questa dichiarazione: «la decisione della Commissione è un’ulteriore dimostrazione della sistematica incapacità dell’Autorità di proteggere i bisogni del pubblico in generale ed è l’ennesimo colpo sconsiderato all’ambiente naturale di Birzebbugia e al suo paesaggio».