L’accoglienza dei rifugiati ucraini è uno dei temi principali in questi giorni; al momento si stima che siano già decine e decine di migliaia le persone fuggite dalla guerra in Ucraina, ed anche Malta si è attivata per fornire ai richiedenti asilo tutto il supporto necessario.
Tra le questioni fondamentali inerenti alla fuga e di conseguenza all’accoglienza dei rifugiati c’è la situazione Covid-19: prima dello scoppio della guerra, difatti, l’Ucraina era classificata come “rosso scuro” all’interno della lista viaggi Covid-19. Una classificazione di questo tipo impedirebbe di fatto di spostarsi sia in entrata che in uscita dal Paese a meno che non si disponga di permessi sanitari speciali.
Ovviamente vista la situazione di emergenza il divieto riguardo gli spostamenti è stato eliminato senza opposizioni da parte del governo maltese che ha però specificato l’obbligo per i richiedenti asilo di fare un isolamento preventivo della durata di 14 giorni.
I costi, le modalità e le strutture dedicate a questi periodi di isolamento hanno sollevato discussioni di altro genere riguardo la gestione della situazione: i soggiorni nel periodo di quarantena hanno un costo che si aggira intorno ai 100 euro al giorno e l’Autorità per il turismo di Malta aveva dichiarato di non poter ignorare questi costi; il ministro Della Salute Chris Fearne aveva momentaneamente aggirato la questione, mentre il ministro degli Esteri Evarist Bartolo aveva invece dichiarato che il suo Ministero avrebbe potuto gestire il problema dal punto di vista economico.
Una risoluzione è stata raggiunta nella giornata di mercoledì, quando la MHRA (Malta Hotels and Restaurants Association) ha dichiarato che, tramite un coordinamento tra gli hotel membri, fornirà soggiorni gratuiti ai rifugiati ucraini durante il periodo di quarantena obbligatoria.
«Condividiamo il dolore per le vite perse e per i danni causati in Ucraina. Allo stesso modo in cui gli albergatori maltesi hanno fornito letti ai lavoratori di emergenza e in prima linea durante la pandemia, il settore dell’ospitalità è ora pronto e disposto a fornire supporto e mostrare solidarietà ai rifugiati ucraini» ha affermato Tony Zahra, presidente dell’associazione.
Oltre alla questione soggiorni, MHRA si impegna ad aiutare le persone in fuga dall’Ucraina dirette a Malta a trovare occupazione all’interno del settore alberghiero.
«La nostra iniziativa è una dimostrazione di solidarietà, un chiaro messaggio del desiderio di far prevalere la pace il prima possibile per i migliori interessi di tutta l’umanità», ha concluso Zahra.
Malta dovrebbe anche riuscire a provvedere all’assistenza sanitaria per i malati oncologici in fuga dal conflitto.
Nella stessa giornata di mercoledì anche la Commissione Europea si è espressa su questo aspetto e sulle conseguenze del conflitto, manifestando l’intenzione di fornire agli ucraini in fuga un permesso di soggiorno e di lavoro temporaneo.