Sono ore di forte apprensione per le sorti dei cittadini ucraini accorsi alle proprie macchine e nelle stazioni ferroviarie per scappare dalle insicurezze di quella che, almeno fino poco tempo fa, poteva essere considerata la propria casa. A tal riguardo, è scattato l’impegno di diversi Stati europei a velocizzare le pratiche burocratiche e garantire asilo politico e umanitario a questi individui, per lo più donne e bambini, in cerca di un posto dove stanziarsi nell’attesa, e nella speranza, che questo conflitto possa presto cessare.
Tra gli stati in prima linea a fornire il proprio contributo, abbiamo visto come Malta si sia affrettata ad inviare rifornimenti medici e alimentari in Ucraina per un conflitto che, in sole poche settimane, ha causato 136 vittime, di cui 13 bambini.
Un successivo passo in avanti fatto da Malta è quello di eliminare il divieto di viaggiare dall’Ucraina per i richiedenti asilo nello Stato insulare, come specificato dal ministro della Salute Chris Fearne durante la conferenza stampa pomeridiana di martedì: «Fino ad ora l’Ucraina era nella lista dei Paesi “rosso scuro” e, per questa ragione, i suoi cittadini potevano recarsi a Malta solo se sono residenti o con permessi di lavoro. Ora accetteremo anche coloro che hanno parenti sull’isola e i richiedenti asilo che dovranno però comunque mettersi in quarantena secondo i protocolli in vigore».
Infatti, prima dell’annuncio di Fearne, l’Ucraina era ancora tecnicamente iscritta tra i Paesi contrassegnati in rosso scuro per le attuali leggi di contrasto alla diffusione del Covid-19 e i suoi cittadini erano pertanto impossibilitati a viaggiare verso l’arcipelago maltese, salvo per circostanze eccezionali e previa autorizzazione.
Qualche ulteriore dubbio nelle scorse ore si è fortificato sulle modalità di quarantena, in quanto non è ancora chiaro se questa categoria di rifugiati sarà comunque costretta a pagare 100 euro a notte per effettuare la quarantena in Hotel, seguendo le regole sanitarie in atto. A tal proposito, Fearne ha aperto alla possibilità di effettuare un’ulteriore “eccezione” per i cittadini ucraini ricercando un indirizzo alternativo, se disponibile, ove collocare i rifugiati.
Sull’argomento si è esposto anche il ministro degli Esteri Evarist Bartolo che, attraverso il suo profilo Facebook, ha poi approfondito la questione affermando come il suo Ministero sia pronto a coprire i costi di quarantena per i richiedenti asilo sfruttando un fondo speciale destinato a questo genere di emergenze.
Questa situazione rappresenta un punto critico anche per le migliaia di ucraini che vivono a Malta e che si trovavano di fronte all’impossibilità di ospitare i propri parenti in fuga dall’invasione russa.
Nell’attesa di scoprire le prossime mosse che il governo maltese predisporrà per la situazione dei richiedenti asilo provenienti dall’Ucraina, il focus sulle modalità di quarantena potrebbe rappresentare un’ulteriore ancora di salvezza per le migliaia di ucraini scappati di fretta e furia dalla propria casa, senza possibilità di pianificare spese o di portare con sé i propri beni.
È proprio in queste ore buie che l’umanità deve farla da padrone su tutti gli altri aspetti, a partire dalle pratiche burocratiche ed economiche.