Il maxi porto turistico di Marsascala non si farà più. Il controverso progetto che avrebbe visto la baia a sud dell’isola trasformarsi in un punto di approdo per yacht extra lusso non vedrà mai la luce. Così ha deciso Robert Abela, comunicandolo al pubblico presente all’evento del partito a sud dell’isola, nel pomeriggio di martedì.
Il primo ministro ha quindi ascoltato le furiose proteste dei residenti della cittadina che, insieme al Consiglio locale, ai pescatori ed a diverse ONG, si sono battuti per mesi manifestando in tutte le salse il profondo disappunto nei confronti del progetto messo in piedi lo scorso anno da Transport Malta e, per il quale, il governo non aveva mai preso una netta posizione.
«Abbiamo preso in considerazione l’opinione della gente del posto; per questo la decisione migliore è che il progetto si fermi immediatamente», ha affermato il leader del partito laburista, accompagnato da un fragoroso applauso partito delle persone presenti all’evento di propaganda elettorale, in vista delle prossime elezioni in programma per il 26 marzo.
Sul fronte opposto, la reazione in risposta alla scelta di smantellare i piani per la riqualificazione del porto di Marsascala è arrivata da Bernard Grech, impegnato in un comizio elettorale del partito nazionalista a St. Julian’s che, congratulandosi per la decisione a favore dei residenti del luogo, si è però chiesto se la scelta in realtà non sia stata solo una mossa temporanea per accontentare gli elettori.
Ma avete mai visto a Malta una scelta pensata per l’ambiente, per il futuro dell’isola o solo anche per avere qualcosa di bello di gradevole da vedere o almeno dello spazio verde?
Sempre decisioni legate a far soldi senza progettazione o senza pensare al futuro.
Quindi ovviamente è per il voto, oggi dico che non si fa e fra tre mesi dico che dopo una valutazione attenta dei costi e benefici si sta valutando di riconsiderare la costruzione del porto.
Se avesse fatto un parco naturale che debba sottostare alle leggi Europee, a volte si dimenticano che hanno aderito all’unione specie se devono seguire delle regole, allora avrei potuto pensare che lo stava facendo per l’ambiente per la popolazione locale poi se lo avesse fatto un anno fa forse ci avrei creduto anche di più.
Fortunatamente ho sempre una possibilità che i Maltesi, mi spiace per loro, non hanno, posso tornare al mio paese, al mio lago di Garda e soprattutto lo posso fare quando lo decido io, sempre per le regole Europee che mi permettono il libero movimento all’interno dell’unione.