Si è conclusa questa mattina la seconda udienza del processo per lo stupro e l’omicidio di Paulina Dembska, la giovane donna polacca brutalmente violentata ed assassinata agli Independence Gardens di Sliema lo scorso 2 gennaio, durante la quale sono emersi dettagli scioccanti sul sospettato numero uno, il 20enne di Zejtun, Abner Aquilina.
Collegato in diretta video dall’ospedale psichiatrico Mount Carmel dove si trova ricoverato, Aquilina ha raccontato per la prima volta in Tribunale ciò che è realmente avvenuto quella maledetta mattina, quando il «diavolo gli aveva suggerito di compiere degli atti» dopo aver «annusato» ed identificato in Dembska la sua vittima “ideale” ed averla seguita lungo la strada fino al parco. Lei se ne accorse ed allungò il passo e lui si affrettò a raggiungerla.
Nella sua testa riecheggiavano le scene del film “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick, dense di crimine e violenza alle quali dice di essersi ispirato mentre la sua mente «bolliva come un fornello», ha affermato in Tribunale.
Prima di avventarsi sulla povera giovane, Aquilina ha confermato di aver aggredito due uomini vicino al ristorante Peppi’s di Sliema, che però hanno avuto la meglio su di lui, così da farlo desistere ed andare alla ricerca di una “preda” singola.
Alla domanda su come avesse ucciso la vittima, l’imputato ha fatto cenno ai Giudici indicando il suo ginocchio e la suola della sua scarpa, affermando che non era sua intenzione farle così “tanto” male.
In seguito all’omicidio, tornò di nuovo nella chiesa di Balluta creando trambusto e prendendo a calci un leggio. Dopo essere stato arrestato per i danni causati in chiesa, la Polizia ha collegato l’accaduto con la segnalazione della morte di Dembska, sopraggiunta lo stesso giorno a distanza di poco tempo.
Ed è proprio mentre si trovava nella caserma di Polizia che Aquilina ha iniziato a vuotare il sacco, raccontando dell’aggressione iniziale ai due uomini finita male e della sua moto lasciata al parcheggio di Bay Street dove è iniziato l’inseguimento di una «donna paffuta e bassa che indossava una giacca bianca». Sulla stessa moto e sui calzini del sospettato sono state poi ritrovate tracce di sangue e di capelli della vittima, come confermato dalla forense. La presenza di macchie di sangue è stata commentata dalla madre di Aquilina che in Tribunale ha dichiarato che il figlio si era ferito di recente con un coltello e che nella vita aspirava a fare lo stuntman.
Agli investigatori l’imputato ha anche confessato di essere stato abusato sessualmente quando aveva 14 anni, di aver sempre avuto problemi con le droghe, ma di aver poi ritrovato la fede in Dio di recente, frequentando le riunioni del gruppo evangelico “River of Love”.
Nel corso dell’udienza sono state ascoltate anche due testimonianze importanti, quella di un passante che la mattina stessa dell’incidente camminava sul lungomare di Sliema e che sembra aver assistito allo stupro. Inizialmente pensava si trattasse di un uomo che faceva delle flessioni, ma poi ha notato delle gambe femminili al di sotto della sagoma maschile; il testimone ha dichiarato che in quel momento stava ascoltando il rosario alla radio e non ha potuto sentire chiaramente ciò che stava avvenendo.
L’altra testimonianza chiave è stata rilasciata da un amico di Dembska, ed è risultata utile a ricostruire gli ultimi attimi di vita della donna. La vittima, infatti, pare aver trascorso la serata con l’amico che l’aveva invitata a trascorrere la notte con lui. Ma la giovane polacca aveva rifiutato, scegliendo di fare rientro presso la sua casa a Sliema, lo stesso luogo dove è stata trovata cadavere poche ore dopo. L’uomo non si era ancora fatto avanti per raccontare di quella sera perchè un amico gli aveva consigliato di mantenere un “profilo basso”.
Il corpo di Dembska è stato trovato da un passante in una rampa di accesso del Parco di Sliema lo scorso 2 gennaio, nudo dal seno in giù. Il viso coperto da una sciarpa ed i capelli legati su una ringhiera nelle vicinanze. Oltre ai segni di violenza e strangolamento, la vittima aveva anche le costole rotte.
La famiglia di Paulina Dembska non era presente in aula. La prossima seduta si terrà il 4 febbraio quando Aquilina potrebbe essere di nuovo essere presente in Tribunale dopo la fine del periodo di quarantena in cui si trova attualmente.