Ancora una volta la comunità maltese si oppone al progetto per la realizzazione del maxi porto turistico a Marsascala, questa volta con azioni ancora più concrete, rivolgendo un appello direttamente alla Comunità Europea per dire basta ai piani che sconvolgeranno per sempre l’equilibrio ambientale – e non solo – della località a sud dell’isola.
Settecento le persone che insieme ad otto organizzazioni locali hanno firmato la lettera inviata lo scorso 27 dicembre, ma resa nota solo sabato, alla Presidente della Comunità Europea Ursula von Der Leyen, al Commissario europeo per la pesca Virginijus Sinkevicius e al presidente ad interim del Parlamento europeo Roberta Metsola.
«Chiediamo alla Commissione europea di intervenire e sostenerci nella nostra lotta per preservare la baia di Marsascala, invitando il Governo di Malta a ritirare i suoi Piani e mettere la sostenibilità ed il benessere dei cittadini al centro della politica economica» si legge nel documento.
Il disperato tentativo nasce dalla necessità di tutelare in particolar modo l’area protetta Natura 2000 di “il-Magħluq” che comprende habitat protetti, oltre ad una specie in via d’estinzione, il killifish mediterraneo (il-Bużaqq) e la pianta acquatica Posidonia, tutelati dalla direttiva Habitat dell’UE e che, insieme all’anguilla mediterranea, purtroppo rischiano di essere distrutti dall’inquinamento generato dal porto e dalle strutture artificiali che verrebbero realizzate.
Inoltre gli oppositori hanno evidenziato quanto il progetto del nuovo scalo turistico andrebbe totalmente contro quelli che sono gli obiettivi fissati dall’Unione Europea con il “Green Deal”, verso il raggiungimento di un’economia sostenibile. La concentrazione di grandi imbarcazioni marittime nella baia aumenterà notevolmente le emissioni di combustibili fossili e comprometterà ulteriormente la qualità dell’acqua, mettendo a rischio anche le principali attività economiche di Marsascala, ovvero il turismo costiero e la pesca.
In virtù delle violazioni riscontrate, i residenti richiedono un’indagine da parte della Commissione UE per mettere fine a quello che sarà un progetto che distruggerà la baia per favorire una piccola cerchia di persone, che potranno così utilizzare il porto come “parcheggio” per le imbarcazioni di lusso. Inoltre sono state sottoposte all’attenzione europea anche altre questioni che preoccupano particolarmente i maltesi; tra questi i timori relativi alle attività che si svolgono nella baia e che sarebbero completamente minate dal nuovo progetto, spingendo così molte persone a dover lasciare la località.
La lettera è stata firmata da Ann Bugeja, presidente di Marsascala Residents’ Network, con la collaborazione di:
- Marsaskala Residents’ Network
- Moviment Graffitti
- Nature Trust Malta
- Din l-Art Ħelwa
- Flimkien għal Ambjent Aħjar
- Friends of the Earth Malta
- Rota
- The Archaeological Society Malta