Il Covid colpisce ancora, e a fare i conti con le conseguenze della pandemia sono nuovamente i datori di lavoro che vertono in una situazione di assoluta emergenza a causa dell’assenteismo provocato dalla quarantena.
A lanciare l’allarme è la Malta Employers Association (MEA) a seguito di un sondaggio condotto tra i numerosi membri della lobby dei datori di lavoro.
Stando ai numeri, su un campione di 325 aziende operanti in diversi settori, un terzo degli intervistati (32%) ha riferito di avere riscontrato un tasso di assenza sul luogo di lavoro superiore al 15%, mentre più della metà 58% ha affermato di aver adottato il telelavoro come modalità per affrontare il disagio causato dal picco di contagi. La conseguenza più comune dichiarata dal 51% delle aziende è stata invece una grave interruzione delle operazioni.
L’assenteismo riscontrato nelle ultime tre settimane coinvolge non solo i soggetti positivi bensì anche tutti i contatti primari. Per questo motivo, a valle anche delle nuove disposizioni emanate dalle Autorità sanitarie locali sui tempi di isolamento, MEA ha richiesto il riesame delle misure anti-contagio adottate affinchè risultino commisurate al livello di rischio della pandemia, in particolare la riduzione della quarantena, al fine di evitare problemi che inevitabilmente si ripercuotono sulle aziende stesse.
Anche la Camera di Commercio maltese ha proposto di prendere in considerazione le raccomandazioni del “Centre for Disease Control and Prevention (CDC)” per ridurre il periodo di isolamento a cinque giorni.
L’Organizzazione di imprenditori ha anche avvertito che il sistema rischia il collasso poiché le persone, di fronte alle misure troppo rigide, sempre più spesso preferiscono non segnalare i contatti primari.
«È innegabile quindi, l’impatto negativo che tale situazione avrà sullo scenario economico maltese» sostiene l’Associazione dei datori di lavoro, che sottolinea quanto «l’interruzione dell’attività imprenditoriale avrà un impatto negativo sul PIL e sulle finanze pubbliche, dato che di conseguenza il supplemento salariale dovrà essere esteso almeno al primo trimestre del 2022 a molte imprese».