Le nuove disposizioni sulla validità del certificato vaccinale che dovrebbero entrare in vigore la prossima settimana, hanno scatenato l’opposizione di una parte della comunità maltese, in particolare quelle dell’Aeroporto Internazionale di Malta (MIA), che ha esortato le Autorità sanitarie a riconsiderare le nuove regole relative ai certificati configurandole come un “onere non necessario” per i residenti maltesi.
A partire dal 17 gennaio, le rinnovate norme ridurrebbero la validità del documento vaccinale a tre mesi dalla somministrazione della seconda dose, contro i nove mesi previsti dalla Commissione Europea sul fronte dei viaggi, trovando così anche l’opposizione sul fronte europeo trattandosi di una violazione rispetto a quanto stabilito e condiviso.
«Dato che Malta è l’unico Stato membro ad aver abbreviato il periodo di validità dei certificati di vaccinazione contro il COVID-19, il Sovrintendente alla Sanità pubblica in questo modo ha imposto un ostacolo non necessario ai viaggiatori maltesi, oltre a minare la fiducia dei consumatori nei confronti dell’industria del turismo, già reduce da un periodo molto impegnativo» si legge in una nota divulgata dall’aeroporto.
Pare chiaro che, qualora dovesse entrare in vigore, questa misura rappresenterebbe un problema sia per i viaggiatori maltesi sia per il resto degli europei in transito a Malta, che vedrebbero limitata la loro possibilità di circolare liberamente, oltre che per l’aeroporto in sé già sofferente a causa delle centinaia di voli cancellati a causa della quarta ondata.
«Esortiamo le Autorità sanitarie a non introdurre ulteriori restrizioni di viaggio non necessarie e “casuali”, che vanno contro l’intento dell’Unione Europea nel facilitare la libera circolazione in tutti gli Stati membri» riporta il comunicato.
Le nuove disposizioni emanate dal Ministero della Salute, prevedono che i residenti maltesi di rientro a Malta dopo il 17 gennaio e dotati di un certificato vaccinale “scaduto”, potranno beneficiare di una proroga per la validità del documento di due settimane, ovvero fino al primo febbraio, dopo di che saranno costretti ad effettuare un periodo di quarantena di 14 giorni dal giorno del loro arrivo.
Le Autorità hanno affermato che tutti i dettagli relativi alle eventuali eccezioni saranno annunciate entro la fine di questa settimana.