La triste vicenda di Paulina Dembska, la 29enne polacca uccisa la scorsa domenica agli Independence Gardens di Sliema ha scosso profondamente il Paese, che si è mobilitato senza riserve contribuendo con generosità alla raccolta fondi per il rimpatrio della salma in Polonia.
L’iniziativa, messa in campo da Agnieszka Gramala, un’amica della vittima, ha ampiamente superato la cifra iniziale stabilita a 20mila euro totalizzando, grazie alle 1.531 donazioni ricevute, ben 24.280 euro in meno di ventiquattro ore.
Il denaro raccolto verrà destinato alla famiglia per il rimpatrio della salma e per coprire le spese del funerale che si terrà in Polonia, Paese di nascita della giovane donna.
«Paulina Debska è stata uccisa. Niente la riporterà in vita. Noi, che l’abbiamo conosciuta e quelli che hanno sentito parlare di lei per la prima volta domenica scorsa, siamo rimasti con molto dolore e disaccordo interiore per la brutalità di ciò che le è accaduto. La sua famiglia ha bisogno del nostro sostegno per poter iniziare a concentrarsi sul lutto per la perdita di una persona cara. Avranno bisogno di fondi per trasportare il corpo, coprire azioni legali e spese legali per portare a termine il caso. Non possiamo permettere che ciò accada davanti ai nostri occhi e senza alcuna risposta da parte nostra» scrive Agnieszka Gramala sulla pagina dedicata alla raccolta fondi.
Il corpo di Paulina Dembska è stato trovato domenica mattina alle prime luci dell’alba in una delle rampe di accesso degli Independence Gardens di Sliema con ferite alla testa e al torace. L’autopsia ha confermato che la giovane è stata violentata e strangolata.
Il principale sospettato dell’omicidio ad oggi sembra essere Abner Aquilina, un ventenne già noto alle forze dell’ordine, che si trova ricoverato presso l’ospedale psichiatrico Mount Carmel dopo aver mostrato segni di squilibrio psichico che gli hanno impedito di proseguire con l’interrogatorio.