Nel tradizionale discorso annuale che celebra la Festa della Repubblica, il Presidente George Vella si è rivolto alla comunità maltese affrontando le principali tematiche che affliggono il Paese, come la “minaccia” di un’eccessiva cementificazione che sta inghiottendo l’isola, la pandemia da COVID-19, senza dimenticare l’omicidio di Daphne Caruana Galizia e la tematica dei migranti.
Inoltre, con Malta, che nei prossimi mesi sarà chiamata alle urne, «occorre che i politici presentino programmi di lavoro chiari ed inequivocabili, che siano in grado di rispettare l’intelligenza della gente» ha affermato il Presidente della Repubblica che, continuando nel suo discorso, ha evidenziato anche le forti preoccupazioni legate ai problemi sociali come la povertà e la violenza domestica, i problemi di dipendenza, i senzatetto e coloro che cadono vittime dell’usura.
«Non possiamo chiudere un occhio su queste sfide e fingere che non esistano. Non possiamo ignorare le ingiustizie e le sofferenze degli altri» ha concluso.
La pandemia da Covid-19 non è finita
Facendo riferimento alla grande sfida che tutto il mondo si è trovato ad affrontare, Vella avverte che «non è ancora finita. Sarebbe prematuro fare previsioni, sebbene le misure adottate ed il programma di vaccinazione di Malta abbiano consentito al Paese di esercitare un certo controllo sulla diffusione del COVID-19».
La pandemia ha avuto un profondo effetto sull’economia del Paese e sulla vita sociale ed anche Malta, come il resto d’Europa, sta cercando riaprire prudentemente affinché l’economia possa riprendersi, soprattutto per sollevare il settore del turismo.
Giustizia per Daphne Caruana Galizia
Un’altra questione cruciale riguarda la necessità di fare definitivamente chiarezza in merito ai colpevoli dell’uccisione della giornalista Daphne Caruana Galizia. «Rimane di fondamentale importanza assicurare alla giustizia i responsabili» ha affermato il Presidente della Repubblica, ricordando quanto sia opinione comune quella di ottenere una risoluzione legale della vicenda, nonostante le ferite siano ancora aperte.
«Le lezioni rimarranno affinchè si possa da imparare da loro. Nessuno è superiore alla legge. E lo stato di diritto e la tutela dei diritti umani devono rimanere strumenti cruciali per il funzionamento equo e democratico del nostro Paese».
Edilizia e costruzioni distruggono il paesaggio
I lavori di costruzione ed “espansione urbana” stanno continuando ad inghiottire l’arcipelago maltese; per questo «occorre trovare un equilibrio che conservi la bellezza e la sostenibilità del nostro Paese» ha aggiunto George Vella, preoccupato per la distruzione del paesaggio maltese causata da sconsiderati progetti di sviluppo.
Politiche migratorie ed “educazione al prossimo”
Anche la migrazione, ha affermato il Presidente, è in cima alla lista delle priorità da affrontare.
«C’è poco controllo sul fenomeno, e Malta ha “enormi responsabilità” per garantire i diritti alla vita, anche se non ci sono leggi che “costringono altri Paesi, a condividere con noi questo fardello».
Tra le questioni è stato fatto riferimento anche all’abuso che le persone fanno dei social media, che spesso conduce a comportamenti preoccupanti nei confronti del prossimo, quali l’incitamento all’odio e le minacce che spesso portano la vittima di tale abuso a compiere gesti estremi.
«Ritengo che dovremmo fare uno sforzo maggiore in questo campo per educare seriamente i nostri bambini e ragazzi all’uso corretto di questi mezzi di comunicazione. L’educazione non è solo accademica, ma una vera e propria educazione olistica che si basa innanzitutto su sani principi e valori, compresa l’accettazione delle opinioni altrui, sull’abilità e sull’arte di un dibattito corretto e informato, nonché sulla formazione nell’arte di persuadere e convincere gli altri, attraverso argomenti e logica, e non attraverso urla, accuse e imposizioni» ha affermato il Presidente.
Le sfide del cambiamento climatico
Vella ha affermato che il cambiamento climatico è una questione di grande rilevanza, e rappresenta una grave minaccia per il pianeta, che può essere evitata solo “raggiungendo gli obiettivi fissati dagli studi scientifici”.
«Le previsioni non sono buone, e l’allarme è gravissimo in base a fenomeni che già stanno accadendo intorno. Fa bene fare dei convegni, è bello fare promesse, ma se non agiamo tutto sarà vano» ha affermato Vella, aggiungendo che «sebbene l’impatto climatico su Malta sia stato insignificante, ciò non esonera il Paese dal fare il proprio dovere e diventare un esempio per Paesi molto più grandi del nostro».