Il parlamento del Montenegro ha votato per formare una commissione d’inchiesta con l’obiettivo di indagare sul progetto del parco eolico di Mozura, implicato in accuse di corruzione fin dai suoi inizi.
A dichiararlo è la Fondazione Daphne Caruana Galizia, riferendo che Branka Bošnjak, il vicepresidente dell’Assemblea, ha affermato che l’indagine è motivata dal «fatto che si tratta di un grave scandalo di corruzione internazionale» e che «ci sono prove molto importanti riguardanti una corruzione multimilionaria nel progetto, che costerà inoltre 115 milioni di euro attraverso un contratto di energia elettrica agevolata per 12 anni».
La vicenda della centrale eolica di Enemalta – di proprietà statale – inizia nel 2015, quando l’allora Primo Ministro Joseph Muscat e l’ex ministro dell’Energia Konrad Mizzi chiusero l’accordo per l’affare in Montenegro. Il 10 dicembre dello stesso anno, infatti, il parco eolico venne venduto da una società spagnola ad un intermediario, la Cifidex Ltd, con sede alle Seychelles, per un valore di 2,9 milioni di euro, che, tempo due settimane, lo cedette ad Enemalta alla cifra di 10,3 milioni di euro. In pratica, in due settimane, il parco eolico è stato rivalutato del 300%.
Le indagini sul caso dell’agenzia Reuters e Times of Malta dello scorso anno, hanno ricostruito una complessa trama in cui si intrecciano i fumosi interessi dell’ormai noto Yorgen Fenech che, con la sua 17 Black, nell’affare del parco eolico organizzato dall’ex ministro dell’Energia Konrad Mizzi, aveva racimolato un “tesoretto” da 4,6 milioni di euro, ricavato grazie ai suoi accordi con Cifidex.
Il 18 novembre 2019, Muscat volò in Montenegro per presenziare ufficialmente all’inaugurazione del parco eolico di Mozura, con l’allora primo ministro del Paese balcanico, Dusko Markovic.
Dopo il voto di giovedì espresso in Montenegro in merito all’apertura di un’inchiesta parlamentare sul progetto, Branka Bošnjak ha affermato che «il Governo del Montenegro e le altre Autorità competenti non hanno adottato misure, azioni e attività che secondo la Costituzione e la legge dovevano essere intraprese a tutela della proprietà demaniale. Al contrario, si sospetta che facessero parte di questo affare corrotto».
Il termine per lo svolgimento dell’inchiesta è di centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della decisione sull’inchiesta parlamentare.