Il disegno di legge ha superato la fase di consultazione, dopo che martedì si sono tenute ben quattro ore di discussione sulle singole clausole con l’approvazione di piccole modifiche. Ora il testo è pronto per passare in terza lettura in parlamento, prima della sua definitiva conversione in legge.
I punti salienti della nuova legge prevedono la detenzione di cannabis fino a sette grammi per uso personale, l’acquisto presso rivenditori autorizzati e la possibilità di coltivare la pianta in casa, nonché la cancellazione dal casellario giudiziario del reato di detenzione per uso personale, in capo alle persone che sono state accusate.
Sebbene non siano stati presentati sostanziali emendamenti, la questione solleva non poche preoccupazioni, soprattutto da parte dei rappresentanti delle ONG, per il timore che questa riforma venga intesa come un “via libera” verso il consumo di tale sostanza che porterà, nel lungo periodo, ad un esponenziale aumento di consumatori.
Infatti, le opposizioni sollevate sembrano essere state dettate da un sentimento comune di preoccupazione nei confronti dei giovani, abituati a propagande preventive che vietano l’uso di droghe, evidenziandone le conseguenze e che, con questa legge, potrebbero sentirsi invece autorizzati a consumarne.
Secondo quanto previsto dalla legge il concetto chiave è “l’uso responsabile della cannabis”, per questo, a tal proposito, verrà istituita una specifica Autorità, chiamata anche a garantire informazione e sensibilizzazione attraverso campagne specifiche, nelle quali saranno fornite anche tutte le informazioni relative agli obblighi di legge ed ai rischi associati al consumo di cannabis.
«Apprezziamo il fatto che stiamo dando più sicurezza alle persone a livello individuale, ma a lungo termine aumenterà il numero di persone che ne subiscono un impatto negativo, per questo motivo cerchiamo di essere più rigorosi nell’affrontare questo problema e concentrarci sull’uso personale, piuttosto che sull’uso responsabile» afferma il deputato nazionalista Claudio Grech, dubbioso rispetto a come l’Autorità potrà realizzare campagne effettivamente educative.
«Come possiamo educare qualcuno ad assumere droghe in modo responsabile?» conclude.
«Non stiamo incoraggiando attivamente nessuno a fumare cannabis; vogliamo invece far si che vengano fatte le scelte migliori. Siamo d’accordo che le persone dovrebbero cercare piacere in altre cose come lo sport, la cultura ed il volontariato. Ma se una persona prende la decisione di assumere cannabis, allora dobbiamo trattarla come un adulto e fornire un modo sicuro per ottenerla. Riteniamo che questa sia la strada migliore da seguire piuttosto che criminalizzare queste persone» ha affermato il ministro per le Riforme Owen Bonnici, rispondendo alle preoccupazioni insorte in fase di discussione.
Le opposizioni sollevate dai diversi interlocutori presenti hanno riguardato anche altri aspetti quali l’innalzamento dell’età per la detenzione di cannabis per uso personale (da 18 a 25 anni), e l’introduzione di un limite relativo al livello di THC (Tetraidrocannabinolo) nei prodotti a base di cannabis. Ma di tutta risposta, Bonnici ha spiegato che tali suggerimenti non potranno essere introdotti nella legge perché creerebbero un mercato nero che andrebbe a soddisfare le richieste da parte di consumatori di età inferiore ai 25 anni o di coloro che richiedono prodotti con un THC più elevato, vanificando così tutti gli sforzi che il Governo sta facendo in questa direzione.
L’altra controversa questione riguarda la clausola contenuta nella legge che mira a cancellare i precedenti penali delle persone ritenute colpevoli di possesso di cannabis per uso personale.
La nuova procedura non richiederebbe il coinvolgimento di avvocati, in quanto le persone interessate potrebbero scrivere personalmente all’Autorità responsabile per i casellari giudiziari al fine di attivare la procedura, dal momento che l’Ente farà direttamente riferimento al Ministero di Giustizia.