Una delle baie più amate dai gozitani e dai maltesi sta subendo l’ultima irreversibile trasformazione sotto gli occhi inermi dei cittadini del luogo.
Le ruspe sono già entrate in azione nei giorni scorsi radendo al suolo “Boathouse”, il primo dei due storici ristoranti sorti in convertite rimesse per barche e destinati a scomparire da Xlendi Bay, celebre ed antico villaggio di pescatori che ogni anno attira migliaia di residenti e turisti.
Din l-Art Ħelwa Ghawdex, una ONG che promuove l’interesse per la conservazione e la protezione degli edifici e dei monumenti storici del luogo è insorta, invitando i residenti di Gozo e Malta, attraverso un post Facebook, a protestare contro l’ultimo colpo di spugna per la distruzione di Xlendi.
Il Piano di trasformazione della baia comprende la demolizione di due ristoranti presenti nell’area, per dare spazio a due edifici residenziali e commerciali di sei e sette piani.
«Vedremo presto ancora più mucchi di cemento senz’anima, senza carattere e brutti. Tutto questo grazie alle linee guida maltesi per la pianificazione “one size fits all”» ha tuonato l’Associazione di recente costituzione, descrivendo i progetti come «l’ultima fatale torsione di coltello» ed affermando che le direttive di pianificazione sono colme di scorciatoie che agevolano uno spietato sviluppo.
«Ciò che appare come due sviluppi separati, su due siti con due permessi di pianificazione separati, viene costruito contemporaneamente come un unico sviluppo» ha affermato la ONG, che ha anche aggiunto: «è inconcepibile che una domanda di pianificazione così controversa su un sito così sensibile, abbia generato un unico reclamo durante il periodo di consultazione obbligatorio. Gli inderogabili avvisi ai vicini dei siti non sembrano essere stati distribuiti come richiesto dalla legge» conclude il comunicato.
Din l-Art Helwa Ghawdex ha inoltre insistito affinchè l’Autorità di Pianificazione (PA) e il Governo intervengano e fermino i lavori con effetto immediato per fare chiarezza su ciò che sta accadendo nell’area e proteggere il paesaggio naturale di Xlendi.
«Fermate questo stupro, fermate questo sviluppo, preservate questo angolo della vecchia Xlendi» urla a gran voce l’Associazione.