Daphne Caruana Galizia ha ricevuto una nuova onorificenza postuma per la sua dedizione alla ricerca della verità “con impegno, sacrificio, dignità e coerenza”.
La giornalista maltese, che è stata uccisa nell’esplosione di un’autobomba a metà ottobre, ha ricevuto il premio Nient’altro che la verità 2018 dalla Fondazione Giuseppe Fava. È la prima donna e la prima non italiana a ricevere questo riconoscimento.
La fondazione catanese, che prende il nome dall’attivista e scrittore antimafia ucciso a colpi di pistola dalla criminalità organizzata nel 1984, ha motivato così la scelta del destinatario del Premio:
Alla memoria di Daphne Caruana Galizia, la cui morte violenta e crudele per mano mafiosa, è stato l’ultimo contributo di una vita dedicata a ricercare la verità con impegno, sacrificio, dignità e coerenza. Da una piccola nazione Daphne ha mostrato al mondo come ogni giornalista, capace di cercare e raccontare la verità, sia indispensabile per la crescita civile e democratica, e insopportabile per la corruzione e la dittatura.
Alcuni nomi che negli scorsi anni hanno ritirato il premio Nient’altro che la verità sono Giovanni Tizian, Lirio Abbate, Maurizio Chierici, Attillio Bolzoni, Roberto Morrione e Fabrizio Gatti.
Nata nel 2002, la Fondazione Giuseppe Fava lavora per commemorare lo scrittore e preservare la sua eredità. Tra le principali attività, mantiene un archivio delle sue opere, promuove l’educazione antimafia nelle scuole e incoraggia i giovani siciliani a raccontare la storia della “loro Sicilia”.