L’Autorità competente maltese in materia di pianificazione territoriale e urbanistica (Planning Authority) ha approvato il tanto discusso progetto per la costruzione del gasdotto tra Malta e la Sicilia.
Il disegno, che prevede la realizzazione del gasdotto collegando le coste gelesi a quelle maltesi di Delimara, coprirà una distanza di 159 km, gran parte a livello sottomarino, consentendo anche la rimozione dell’unità galleggiante di stoccaggio ancorata a sul dell’isola dal 2017.
Il maxi progetto presentato nel 2017 è rimasto in sospeso per l’enorme investimento pari a 400 milioni di euro, che Malta avrebbe dovuto affrontare da sola a seguito della volontà espressa da parte della Commissione Europea di investire solamente in progetti ecologici per fronteggiare i cambiamenti climatici in atto.
A valle di questo, al fine di poter attingere ai finanziamenti europei, il Governo sta aggiornando il progetto prendendo in considerazione la costruzione di un gasdotto per il trasporto dell’idrogeno, che permetterebbe così al Paese di ottenere una deroga dalla Commissione Europea poiché in linea con gli interessi a basso impatto climatico sostenuti dall’UE. Tale scelta consentirebbe quindi a Malta di raggiungere gli obiettivi indicati nel Piano nazionale per l’Energia e il clima prefissati per il 2030 e contribuirebbe, inoltre, al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici stabiliti dal Green Deal europeo.
«Lo scopo di questi studi è allineare questo Progetto di interesse comune (PCI) agli obiettivi del Green Deal Europeo e alla transizione verso un’economia climaticamente neutra» ha affermato un portavoce del Ministero dell’Energia.
Il gasdotto aveva ricevuto il via libera dall’Autorità per le Risorse Ambientali (ERA) già all’inizio del 2021, a seguito della valutazione d’impatto ambientale del progetto nella quale si era dichiarata favorevole, a patto che fossero state rispettate le condizioni di salvaguardia delineate nella relazione e quelle che sarebbero state imposte nelle condizioni del permesso di sviluppo.
Secondo il rapporto EIA, l’Autorità maltese per la valutazione dell’impatto ambientale, durante i lavori di costruzione a Delimara potrebbero potenzialmente verificarsi “impatti geologici notevoli” e danni alla flora e alla fauna presente nell’area interessata durante le sole fasi di costruzione. Per questo motivo gli esperti hanno raccomandato la rimozione delle specie vegetali acquatiche prima dell’inizio dei lavori nonché l’installazione di barriere artificiali in ferro ad una profondità di 40-45 metri.
Si stima che dal progetto sarebbero generati 13.000 metri cubi di rifiuti, la maggior parte dei quali può essere smaltita in loco e utilizzata nella fase di bonifica. Dallo studio di fattibilità non sono emersi problemi che impatterebbero sul patrimonio architettonico, archeologico, storico e culturale.