BirdLife Malta, l’ONG internazionale per la protezione e la conservazione delle specie aviarie, ha annunciato la decisione del Governo maltese di abrogare la legge deroga che consentiva la pratica di cattura dal vivo di sette specie di fringuelli selvatici protetti, a seguito della decisione del Comitato ORNIS di non raccomandare quest’anno l’apertura della stagione di cattura.
«Sembra che finalmente abbia prevalso il buon senso ed il Primo Ministro con il Consiglio di ministri si stiano adoperando affinchè Malta non finisca ancora una volta alla Corte di Giustizia Europea anche in questo caso» si legge nel comunicato dell’ONG.
Tutta la vicenda, di rilevante importanza per la tutela di queste specie, discende dalle “minacce” che la Comunità europea ha rivolto a Malta, condannandola per la violazione della direttiva comunitaria relativa la conservazione degli uccelli selvatici, con l’intento di porre fine a questa crudele pratica, bandita in tutti gli Stati dell’Unione Europea e, tra l’altro, insostenibile in proporzione al numero di volatili che fanno tappa sull’arcipelago maltese durante il periodo migratorio.
Nonostante il divieto, Valletta aveva comunicato a Bruxelles di voler continuare a consentire ai cacciatori la cattura di uccelli per fini di ricerca volti a raccogliere dati scientifici sulla migrazione delle specie derogando, di fatto, alla direttiva europea.
La decisione è stata contestata dalla Commissione, e la sentenza 2018 della Corte europea ha stabilito che, permettendo la cattura dei fringuelli selvatici protetti, Malta non ha adempiuto agli obblighi di conservazione ai sensi della direttiva UE sugli uccelli selvatici.
Lo scorso anno il Governo ha cercato di aggirare la sentenza applicando una deroga per consentire la cattura di verdone, cardellino, fanello, verzellino, fringuello e lucherino per fini scientifici, con il rilascio al momento della cattura.
A seguito della decisione arrivata giovedì del Comitato ORNIS, la Legge quadro che consentiva tale “scappatoia” è stata abrogata attraverso l’Avviso legale 387 del 2021, mettendo un punto anche alla “deroga per la ricerca”.