Il piano che prevede un investimento di circa 120 milioni di euro, proposto da Hili Ventures, riguarda la riqualificazione dell’esistente Comino Hotel e il complesso di bungalow situati sulla costa a nord dell’isola rispettivamente nella baia di San Niklaw e nella baia di Santa Marija.
Come si evince dalla Valutazione di Impatto Ambientale (EIA) legata al progetto, i lavori di riqualificazione prevedono, oltre alla ristrutturazione, anche il cambio di destinazione dei bungalow, da alloggi turistici ad appartamenti residenziali di lusso con giardino e piscina, impattando così gravemente sull’ecologia dell’isola.
Comino, infatti, da isola disabitata, parte del patrimonio e dell’ambiente rurale delle isole maltesi, diverrebbe un centro urbano permanente con lussuose residenze per 130 residenti.
«La progettazione contempla un nuovo hotel e bungalow con servizi che andrebbero a prendere il posto di quelli esistenti. La nuova struttura ricettiva comprenderà 71 camere, piscine all’aperto e un centro benessere. Si aggiungeranno inoltre 21 bungalow che sostituiranno quelli esistenti, negozi di alimentari ed un ristorante», si legge nel report di ADI, Associazione specializzata nella consultazione ambientale.
Tuttavia, nonostante le buone intenzioni sottoposte in prima istanza alle Autorità competenti in termini di design ed architettura sostenibile, la Valutazione dell’impatto Ambientale ha evidenziato che la realizzazione delle nuove strutture influenzerebbe negativamente l’ecologia locale attraverso un ulteriore inquinamento acustico e luminoso, compromettendo l’habitat naturale del sito appartenente a Natura 2000.
«L’effetto che subirebbero le risorse geologiche è considerato di grande preoccupazione poiché i lavori prevedono l’estrazione di roccia e suolo dal sito» scrive EIA.
Le ulteriori conseguenze negative identificate nella valutazione di ADI riguardano lo scavo del sito, la perdita di habitat e possibili danni da calpestio da parte di ospiti e residenti.
La Valutazione dell’impatto Ambientale ha suggerito una serie di misure da inserire nel permesso di costruzione nel tentativo di ridurre il più possibile l’impatto ambientale, proponendo l’acquisizione di metodi di lavoro atti a ridurre le emissioni di polvere e che tutelino l’habitat circostante oltre al divieto di abbellimenti e illuminazioni aggiuntive da parte dei futuri proprietari dei bungalow di lusso.
«Senza uno sforzo coordinato per mitigarli, l’integrità di habitat e specie importanti potrebbe essere compromessa» si legge nel rapporto.
L’inizio dei lavori di demolizione e scavo – previo rilascio dei permessi – è previsto nel primo trimestre del 2022, e presumibilmente nella primavera del 2025 la struttura sarà pronta ad ospitare turisti e residenti.