Il Ministro delle Infrastrutture Ian Borg in una conferenza stampa la scorsa settimana, ha presentato i nuovi risvolti del progetto “Central Link”, enfatizzando i benefici che questo apporterà in termini di riduzione dell’inquinamento e del traffico sulle strade maltesi.
Nello specifico, si tratta di un piano di riqualificazione stradale che ha occupato circa 49.000 metri quadrati di terreno prevalentemente agricolo, lungo il principale corridoio di transito nel centro di Malta che comprende Mriehel, Birkirkara, Balzan, Attard e Ta ‘Qali con un investimento di 55 milioni di euro.
Giunto ormai al 90%, il progetto che dimezzerà i tempi di percorrenza dell’area centrale di Malta, è ormai in dirittura d’arrivo ed i 7 km di strade ancora da realizzare saranno pronti dalla prima settimana di ottobre, ha comunicato il ministro.
Questa notizia non è stata però ben accolta dai residenti di Attard, che hanno manifestato il proprio dissenso sin dalle origini del progetto, nel lontano 2018, preoccupati dal conseguente sradicamento di alberi e dalla sottrazione di terreni agricoli.
Per mettere fine ai malumori, Infrastructure Malta ha successivamente modificato i piani per ridurre l’impatto ambientale, impegnandosi a piantare circa 800 nuovi alberi.
«I lavoratori si stanno ora preparando ad iniziare la fase finale di asfaltatura» ha detto Borg, evidenziando che il materiale utilizzato è stato selezionato affinché fosse adatto al clima di Malta. Il capo di Infrastructure Malta Fredrick Azzopardi, ha invece comunicato che gli operatori stanno lavorando di notte per ripulire i canali sotterranei con l’obiettivo di sturare i cunicoli prima delle piogge autunnali.
Rispondendo alle obiezioni sollevate durante la conferenza stampa sulla questione traffico, Borg ha chiarito che i lavori termineranno in tempo per la riapertura delle scuole, anche se non è possibile garantire ai conducenti che non ci sarà caos sulle strade. Per questa ragione il ministro ha esortando i concittadini a “pianificare in anticipo” il tragitto da percorrere soprattutto perché le deviazioni potrebbero cambiare con l’avanzamento dei lavori.
Il progetto, stando a quanto affermato, ridurrà non solo le emissioni del 13,5% ma anche i tempi di viaggio.