I dettagli sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia sono emersi in tribunale in seguito alle testimonianze di due ispettori della polizia e del vedovo della giornalista, il marito Peter Caruana Galizia.
Di seguito le principali novità del caso che ha portato Malta alla ribalta delle cronache internazionali.
L’omicidio è stato pianificato a lungo
I tre principali sospettati non hanno utilizzato i loro telefoni cellulari per eseguire l’omicidio, ma vecchi telefoni Nokia 2G e una scheda SIM recuperata da un altro vecchio telefono e poi collegata al dispositivo piazzato all’interno dell’auto di Daphne Caruana Galizia. Questo con la consapevolezza che sarebbero stati rintracciati più facilmente dalla polizia se avessero usato i loro telefoni personali.
I sospettati hanno acquistato le schede SIM per questi telefoni nel novembre 2016 e le hanno attivate solo nell’agosto di quest’anno. I due telefoni non erano quasi mai usati e comunicavano solo tra di loro.
Quando Alfred Degiorgio, che si trovava a Bidnija insieme a Vince Muscat, ha visto Daphne Caruana Galizia entrare nella sua auto intorno alle 15, ha avvisato suo fratello George che si trovava su una barca al largo del Grand Harbour. Da lì è stato inviato l’sms fatale al dispositivo che ha innescato l’esplosione.
Il piano non è stato eseguito alla perfezione
La polizia è stata in grado di confermare che i tre telefoni appartenevano ai tre sospetti perché i movimenti erano identici a quelli dei loro cellulari regolarmente registrati.
Inoltre, è emerso che Alfred Degiorgio non ha immediatamente distrutto il suo telefono di scorta dopo l’omicidio, come aveva fatto il fratello. Questa disattenzione ha permesso alla polizia di rintracciare la Sim card nel capannone di Marsa dove il terzetto è stato arrestato, e di rintracciare i collegamenti con la barca di Alfred, “Maya”, al Grand Harbour.
Alfred Degiorgio ha commesso un altro errore nel gettare un mozzicone di sigaretta nel punto panoramico di Victoria Lines, dove si era appostato per osservare i movimenti di Caruana Galizia. L’esame del dna ha confermato che quella sigaretta è stata consumata proprio da Degiorgio.
I sospettati stavano seguendo i movimenti di Caruana Galizia da settimane
Le informazioni ricavate attraverso le tracce lasciate dai cellulari hanno rivelato che tutti e tre gli uomini avevano visitato Bidnija per settimane, probabilmente per monitorare i movimenti della giornalista e trovare un modo per piazzare la bomba all’interno della sua auto.
Peter Caruana Galizia ha rivelato che sua moglie aveva iniziato a parcheggiare l’auto presa a noleggio nel garage già diversi mesi prima del suo assassinio. Tuttavia, il giorno prima dell’omicidio, suo figlio maggiore, Matthew, usò l’auto per andare a fare una nuotata a Exiles e, al ritorno, la lasciò parcheggiata all’interno del vialetto.
I sospettati hanno visto questi movimenti, e verso le 2 del mattino potrebbero aver colto la buona occasione per avvicinarsi all’auto e sistemare l’esplosivo.
Daphne lasciò la casa per sistemare il problema degli ordini di pignoramento
Peter Caruana Galizia ha confermato che sua moglie era uscita di casa quel pomeriggio perché aveva un appuntamento presso la sede della HSBC per risolvere un problema con il conto bancario che era sorto per via delle istanze di pignoramento nei suoi confronti arrivati nell’ambito della causa per diffamazione aperta dal ministro dell’economia Chris Cardona e dal suo collaboratore Joe Gerada.
I due avevano denunciato la giornalista per aver scritto nel suo blog in merito alla loro presunta visita a un bordello in Germania durante un viaggio in cui stavano esercitando le loro funzioni pubbliche.
George Degiorgio avrebbe festeggiato per l’omicidio
Dopo che George ha inviato l’sms fatale, suo fratello Alfred lo ha chiamato di nuovo per fargli sentire l’esplosione in tempo reale. In seguito, George ha chiamato un amico per comunicargli di avere «appena preso due bei pescioni» e ha inviato un messaggio alla compagna per dirle di «tenere in fresco una bottiglia di spumante per festeggiare».
I sospettati non hanno detto una parola alla polizia
I tre sono stati interrogati separatamente, ma nessuno ha rivelato nulla, né ammesso alcunché, nemmeno alla domanda diretta, rivoltagli dagli investigatori, «perché avete ucciso Daphne Caruana Galizia?»
Gli uomini vengono tenuti in isolamento
La stampa e la famiglia di Caruana Galizia sono state escluse dall’audizione in tribunale della testimonianza resa dall’assistente del direttore del carcere, Maria Camilleri, per motivi di “pubblica sicurezza”. Tuttavia sono state raccolte alcune informazioni su ciò che è stato detto dagli avvocati della difesa, che hanno contestato le condizioni nelle quali i sospettati sono costretti.
L’avvocato difensore William Cuschieri ha riferito che gli uomini sono stati tenuti in isolamento come forma di punizione, anche se i reati a loro carico non sono ancora stati accertati, e hanno confermato le intenzioni di Alfred Degiorgio di avviare uno sciopero della fame in segno di protesta.
Dagli indagati sorrisi e nessuna preoccupazione
Nonostante le prove attendibili che la polizia ha raccolto contro di loro, i tre sospettati non sembrano minimamente preoccupati per il loro futuro. Al termine della seduta in tribunale hanno chiacchierato con i loro avvocati tra sorrisi e risate. Anche durante il ritorno in cella con le manette ai polsi, George Degiorgio ha mostrato un volto sorridente e assoluta mancanza di vergogna.