La sfida con la Spagna si risolve solo ai calci di rigore. L’Italia di Mancini dagli undici metri sbaglia meno degli iberici e si regala la finale a Wembley. Si sono però sfidate due grandi squadre.
È stata una gara molto tattica, Mancini ed Enrique si sono affrontati mettendo il meglio di se stessi nell’undici schierato in campo. Il tecnico azzurro ha scelto la stessa formazione vincente delle ultime partite, il collega spagnolo invece ha avuto un pizzico di timore ed ha rinunciato alla punta centrale per utilizzare un falso nueve e tenere quanto più possibile il pallino del gioco.
Prima del match c’è stato anche un momento particolarmente emozionante. In onore della Carrà, l’Italia ha effettuato il riscaldamento prima della semifinale sulle note di “A far l’amore comincia tu”, successo mondiale della star, scomparsa nella giornata di lunedì. Su esplicita richiesta, presentata alla vigilia dalla Figc, la Uefa ha acconsentito di inserire nella playlist pre-partita un brano dell’artista italiana, applaudita e ballata dai moltissimi tifosi italiani presenti sulle tribune dello stadio londinese.
La partita. L’Italia parte bene e al 3′ è pericolosa con Barella, che riceve il pallone da Emerson e calcia sul palo: l’azione, però, è viziata da fuorigioco. Dopo il buon avvio, la Spagna alza il baricentro e gli azzurri faticano a impostare il gioco dal basso.
All’11 Oyarzabal penetra nella difesa azzurra ma sbaglia il controllo a pochi metri da Donnarumma. Al 13′ Ferran Torres ci prova dal limite ma non trova lo specchio della porta. L’Italia reagisce al 19′, ancora con Barella: il centrocampista, servito da Immobile, anticipa Simon in uscita ma perde troppo tempo al momento del tiro e la difesa spagnola chiude gli spazi.
Ma al di là del break azzurro, è sempre la Spagna a fare la partita. E al 23′, l’Italia rischia ancora grosso. Un rimpallo favorisce Olmo, che va al tiro da distanza ravvicinata: Donnarumma ci mette i guantoni e l’Italia si salva.
La squadra di Mancini si accende prima dell’intervallo con un’iniziativa di Insigne: l’attaccante si avvicina alla sua zolla ma invece del tiro a giro serve l’accorrente Emerson che va subito al tiro di sinistro, scheggiando la traversa.
L’Italia soffre anche in avvio di ripresa ma allo scoccare dell’ora di gioco, dopo un’azione insistita, sono proprio gli azzurri a esultare: Chiesa approfitta di un rimpallo, penetra in area e con un destro a giro indirizzato all’angolino beffa Simon. L’1-0 dell’Italia è una doccia fredda e Luis Enrique non perde tempo: cambio immediato, fuori Torres e dentro Morata. Nell’Italia entra Berardi al posto di un Immobile poco ispirato.
Il gol è un’iniezione di fiducia per gli azzurri, ma non è finita. Anzi. Al 64′ Oyarzabal spreca una chance clamorosa, a due passi da Donnarumma, sfiorando solo il pallone di testa. L’Italia al 68′ va vicina al raddoppio con una giocata Chiesa-Berardi, ma la conclusione ravvicinata del giocatore del Sassuolo trova la risposta di Simon col ginocchio.
E all’80’, la Spagna trova il pareggio. Morata disorienta la difesa azzurra con un’incursione centrale, detta il triangolo a Olmo e beffa Donnarumma con un sinistro chirurgico: 1-1 e tutto da rifare, si va ai supplementari.
La Spagna spaventa ancora l’Italia al 98′ con una conclusione potente di Olmo respinta da Donnarumma e al 101′ con un sinistro di Marcos Llorente murato da Bonucci. Nell’Italia entra anche Bernardeschi al posto di Chiesa, stremato. L’ultimo squillo degli azzurri all’overtime è il gol annullato per fuorigioco a Berardi al 110′. Il risultato non cambia, la semifinale si decide ai calci di rigore.
Questa la sequenza dagli undici metri. Locatelli: parato. Dani Olmo: fuori. Belotti: gol. Gerard Moreno: gol. Bonucci: gol. Thiago: gol. Bernardeschi: gol. Morata: parato. Jorginho: gol.
Domenica la finale contro la vincente di Inghilterra-Danimarca.