Se risiedete a Malta e vi trovate indecisi su dove trascorrere le vacanze di Natale, la CNN Travel ha per voi la risposta perfetta: «Restate dove siete».
Nella sezione “Viaggi” del noto sito di informazione, sono state recentemente elencate le 15 migliori destinazioni per trascorrere le vacanze di Natale e Malta si trova proprio al… primo posto.
Il nostro caro arcipelago dunque scavalca e batte altre 14 famose mete festive, tra cui New York (che è arrivata al secondo posto), Norimberga in Germania (sesto posto) e Reykjavik in Islanda (nono posto).
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Elencando le attrazioni principali, l’articolo si focalizza sui tipici presepi locali, sulle illuminazioni natalizie e persino sull’annuale pantomima.
L’autore dell’articolo cita i presepji (presepi), definendoli «parte integrante del Natale a Malta», e aggiunge che «ogni anno, i residenti aprono con orgoglio le loro finestre, e talvolta anche le porte del garage, per mostrare al pubblico i loro sacri tesori». ”
Nell’articolo viene citato anche il Bethlehem f’Ghajnsielem, un presepe a grandezza naturale che si estende su 20.000 metri quadrati di terreno. Abitato e animato da oltre 150 personaggi, anche da intere famiglie, il villaggio «riporta i visitatori indietro nel tempo nella Giudea di 2000 anni fa».
Valletta viene raccontata così: «La capitale è sede di un vivace spirito natalizio, con cantanti che si esibiscono davanti la Cattedrale barocca di San Giovanni durante l’Avvento e una vertiginosa esibizione di luci natalizie su Republic Street».
L’articolo si conclude raccomandando una visita al Teatro Manoel, per la sua annuale pantomima di Natale, insieme al Museo del Giocattolo di Malta a Valletta, di proprietà privata, con bambole, soldati, set di treni e giocattoli di latta meccanici risalenti al 1790, che viene defininito «un omaggio che scalda il cuore all’infanzia».
Più di 1,76 milioni di turisti hanno visitato Malta tra gennaio e settembre 2017. Il numero è destinato a salire a 1,84 milioni entro la fine dell’anno, secondo le proiezioni macroeconomiche globali di Trading Economics.
Per leggere l’articolo originale in inglese ecco il link.