La bomba è esplosa quasi quattro anni fa, ma gli effetti di quella deflagrazione sono ancora nell’aria. Come sono ancora in circolazione molti dei protagonisti del mondo della politica e degli affari che lei aveva più volte denunciato, raccontando storie di corruzione e di connivenze che andavano al di là di ogni immaginazione.
Nonostante i silenzi e i depistaggi che hanno condizionato le indagini sul suo assassinio, il nome della giornalista Daphne Caruana Galizia non è mai stato dimenticato e il ricordo di quell’autobomba che la fece saltare in aria nell’ottobre del 2017 è ancora una ferita aperta che non ha mai smesso di sanguinare.
E per onorarne la memoria e l’impegno, nasce il “Premio Daphne Caruana Galizia” per il giornalismo, le cui iscrizioni sono aperte da ieri sul sito www.daphnejournalismprize.eu: possono partecipare giornalisti professionisti e team di giornalisti professionisti di qualsiasi nazionalità che potranno presentare storie di approfondimento pubblicate o trasmesse da un’azienda editoriale che ha sede in uno dei 27 Paesi dell’Unione Europea.
È possibile iscriversi fino al primo settembre.
Il riconoscimento (20.000 euro) sarà assegnato al lavoro che più di altri promuove o difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, tra cui la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e i diritti umani.
La cerimonia di premiazione si terrà ad ottobre, quando cadrà il quarto anniversario dell’omicidio.
L’istituzione del premio arriva quando il processo ai presunti mandanti ed esecutori continua ad ingarbugliarsi con testimonianze e pentimenti che danno l’impressione voler rallentare il cammino verso la verità.
Una verità che, evidentemente, sarà dirompente.