Durissimo colpo del Regno Unito all’economia e al turismo di Malta.
Il governo britannico non ritiene l’arcipelago un Paese sicuro sul fronte della lotta al COVID-19 e quindi ha deciso che non può ancora far parte della lista verde: ovvero, i cittadini di Sua Maestà che vogliono venire a Malta, al ritorno dovranno sottoporsi a una quarantena obbligatoria.
Una prospettiva che inevitabilmente scoraggerà molti viaggiatori.
Il Regno Unito non solo non ha inserito altri Stati nell’elenco dei Paesi “sicuri”, ma ha relegato nella lista ambra il Portogallo, che tre settimane fa era in quella verde.
A ufficializzare la decisione, tra gli altri, il Times of Malta, che riporta le considerazioni in merito di Hotels and Restaurants Association (MHRA) la quale si sente «frustrata dalla decisione del Regno Unito» in quanto sarebbe il frutto di «considerazioni politiche piuttosto che scientifiche».
I sentimenti più diffusi sono di sconcerto e sconforto, principalmente tra le associazioni e gli operatori del settore turistico, in quanto Malta aveva sperato di entrare nella lista potendo contare sul più basso tasso di casi di coronavirus nell’Unione Europea, secondo i dati ECDC, e uno dei più alti tassi di vaccinazione nel mondo.
Prima dell’annuncio, il ministro del Turismo Clayton Bartolo si era mostrato ottimista nelle sue dichiarazioni: «Sono sicuro che abbiamo fatto tutto il possibile e ora la decisione è nelle mani del governo britannico».
Ma perchè era così importante questa lista verde?
Per consentire una maggiore libertà negli spostamenti: basti pensare infatti che questa classificazione “ambra” comporta che chi rientra nel Regno Unito dopo essere stato a Malta debba auto-isolarsi a casa per 10 giorni, o meno se in presenza di un test COVID-19 negativo dopo cinque giorni.
Il ministro dei trasporti britannico ha spiegato in una conferenza stampa che il Portogallo non fa più parte della lista verde per questioni di sicurezza pubblica, poiché il tasso di positività nel Paese è raddoppiato.
Molte delle preoccupazioni sono ascrivibili anche alla cosiddetta mutazione Nepal della variante indiana del virus, di cui non si sapeva molto finora.
La decisione del governo del Regno Unito graverà sicuramente sull’economia di Malta nelle prossime settimane perché, come ha ricordato il ministro Bartolo «il mercato britannico ha rappresentato il 33% di tutti gli arrivi turistici nel 2019 e perderlo in una volta sola influenzerà in modo significativo l’industria del turismo».