Hanno rischiato una condanna per stupro, ma dopo nove anni sono stati scagionati.
Si è concluso con una sentenza di assoluzione il processo a una coppia – lui tunisino, lei maltese – accusata di aver abusato di una donna maltese: non c’era stata alcuna violenza, ma avevano fatto sesso in maniera consensuale.
La presunta vittima aveva affermato di aver ricevuto un passaggio in auto dall’uomo tunisino e dalla sua fidanzata, e che tutti e tre erano stati costretti a trascorrere una notte in un albergo di Bugibba dopo che la vettura si era fermata per strada.
Nella sua denuncia la donna aveva sostenuto che una volta in hotel, la coppia l’aveva obbligata ad avere un rapporto sessuale a tre, e che lei pur di divincolarsi aveva dato dei morsi al tunisino e aveva graffiato la sua compagna.
Due giorni dopo quella terribile notte, li aveva denunciati.
Il tunisino era stato accusato di stupro, e la sua fidanzata di complicità nella violenza sessuale.
Ieri, però, la presunta vittima ha riferito dei fatti nuovi: e cioè che era stata costretta ad entrare nella stanza d’albergo perché minacciata con un coltello puntato alla schiena.
Tuttavia, il medico legale che ha esaminato sia l’imputato che la presunta vittima, ha riferito di non aver trovato segni di morsi sull’uomo; mentre alcuni segni di presa trovati sulla donna erano “lividi invecchiati” non causati dalla violenza né tantomeno di una notte fatta di aggressione e resistenza.
La Corte ha dunque stabilito che la versione della presunta vittima era piena di incongruenze e mancava di credibilità.
I giudici hanno stabilito che tutto, dunque, è accaduto tra tre adulti consenzienti che si sono incontrati in un luogo privato, qual è una stanza d’albergo.
La donna maltese che aveva denunciato la coppia ora rischia di dover rispondere di spergiuro.