«Una mattina d’estate ho cominciato a scrivere, e per circa due mesi non ho mai smesso. Scrivevo ovunque: a casa, in spiaggia, anche durante il pranzo e la cena».
Così si racconta Shada P. Conley, l’autrice italo-americana di “Con i fari negli occhi” (Vocali editrice, 256 pagine, 13.50 euro), esordio narrativo già alla seconda ristampa.
La storia è incentrata sulle vicende di quattro amiche alla ricerca dell’amore e della felicità, che si avventurano nei sentieri della crescita, della consapevolezza e della maturità delle scelte.
Vicende che si inseguono e si intrecciano attraverso i riti degli aperitivi e delle telefonate compulsive, in un caleidoscopio di emozioni e aspirazioni che segneranno per sempre l’esistenza delle protagoniste.
La trama
Sara e Serena, Paola e Sofia – troppo giovani per rinunciare alle passioni, ma ancora incerte – si ritrovano a vivere esperienze, anche strazianti, sedotte dal desiderio di un amore che duri una vita.
Nel tentativo, talvolta disperato e disperante, di compensare i debiti affettivi del passato col fuoco abbagliante del desiderio. Incapaci di “leggere” gli uomini per quel che sono e non per quel che appaiono.
Finendo per subire anche violenze e umiliazioni.
Un colpo di scena finale stordisce poi il lettore, con una finestra sulla disperazione a cui possono condurre il dolore e la delusione.
Il significato
Ambientato tra Napoli, Roma e gli Stati Uniti il libro svela la forza salvifica del perdono, che «un errore non è davvero un errore, anche se spesso te ne accorgi dopo – come sottolinea la Conley – perché non sono gli anni che passano a renderci più saggi, ma le esperienze forti, che ci segnano e ci permettono di passare a uno step successivo».
«Alla fine del libro – aggiunge l’autrice – mi sono sentita libera, con la determinazione che si acquisisce solo imparando ad amarsi e a perdonarsi. Scrivere mi ha fatto vedere tutto in modo più chiaro: ora so che sbagliare è inevitabile e, soprattutto, che si può sempre ricominciare. E ricordiamoci sempre che che non siamo nati per vivere soli, anzi, certi incontri ti cambiano la vita».