Sembra un braccio di ferro senza fine quello tra un detenuto e la direzione del carcere Corradino.
Dopo essersi rivolto al tribunale per denunciare un clima di terrore fatto di torture e soprusi da parte delle guardie, Brian Vella, 41enne condannato all’ergastolo per duplice omicidio, è tornato alla carica.
Ha presentato un nuovo esposto al tribunale lamentando un particolare accanimento nei suoi confronti: sostiene di aver subito delle rappresaglie per le accuse rivolte giorni fa ai secondini e alla direzione della prigione.
A suo dire, prima gli è stato impedito di usare il telefono per comunicare con i suoi parenti, e poi è stato messo in isolamento all’interno di una divisione destinata ai detenuti ai quali è stata inflitta una punizione.
Inoltre gli è concesso di uscire dalla sua cella solo per un’ora al giorno.
Adesso chiede di essere trasferito al Mount Carmel Hospital.
«Tutto questo – ha spiegato Vella al tribunale – è stato fatto per ritorsione per la denuncia che ho presentato la scorsa settimana».
L’avvocato Jason Grima ha detto che il suo cliente è «in imminente pericolo fisico e psicologico» e ha chiesto il suo trasferimento in un’altra struttura.
Un portavoce della Correctional Services Agency ha respinto le accuse dell’ergastolano e le ha definite “false”.