George e Alfred Degiorgio non si rassegnano.
I due fratelli, ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, hanno presentato una nuova domanda di grazia. La prima richiesta era stata bocciata una settimana fa, quando il governo si era opposto alla concessione del “perdono”.
Come riporta Malta Today, adesso sono tornati alla carica rivolgendosi direttamente al presidente della Repubblica George Vella con una lettera – firmata dal loro avvocato William Cuschieri – nella quale hanno chiesto di essere trattati alla pari degli altri; chiedono di essere ascoltati dagli inquirenti, cosa che finora non è mai accaduta.
Lamentano, in sostanza, di aver ricevuto un trattamento diverso da quello riservato all’intermediario Melvin Theuma e al pentito Vince Muscat, i quali sono stati interrogati e sulla scorta di quanto hanno dichiarato gli è stata concessa la grazia.
I Degiorgio hanno più volte dichiarato di essere a conoscenza di particolari delicatissimi sull’omicidio di Daphne: sostengono di poter rivelare il nome di un ex ministro coinvolto nell’assassinio della reporter, e di poter dare un nome e un volto a un altro intermediario che non è stato ancora indagato.
Non solo: dicono di avere informazioni dirette che collegano un ministro in carica alla rapina all’HSBC nel 2010.
Al presidente Vella i due fratelli chiedono di non seguire l’indicazione del governo e di decidere senza condizionamenti.
Nella lettera sostengono che nessuno a Malta ha voglia di ascoltarli, nonostante siano in possesso di prove “vere, affidabili, credibili e dirette”.
Il disinteresse nei loro confronti nascerebbe, a loro dire, dal fatto che le loro rivelazioni sono così dirompenti che non potranno non avere pesanti ripercussioni sul governo.
La lettera a Vella si chiude con i Degiorgio che affermano: «Che la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità sia rivelata e che tutti i soggetti coinvolti siano assicurati alla giustizia, nell’interesse di tutti».