La giustizia è lenta, ma prima o poi arriva. In questo caso ha impiegato circa dodici anni. Tanti ne sono stati necessari per obbligare l’Armed Forces Malta (AFM) a pagare una risarcimento di 178.500 euro alla famiglia di un militare morto dopo una estenuante esercitazione ai laghi Chadwick.
La vittima si chiamava Matthew Psaila, aveva 19 anni e il 13 febbraio del 2009 rimase intrappolato in un tunnel sott’acqua per circa dieci minuti durante un addestramento piuttosto intenso.
Quando i componenti del suo plotone si accorsero che Matthew non li aveva seguiti, tornarono indietro e quando lo portarono a riva era in condizioni disperate. Morì all’ospedale Mater Dei tre giorni dopo.
A dodici anni da quella tragedia, il tribunale ha stabilito che l’80% della responsabilità della morte del militare è da attribuire all’AFM che aveva organizzato quella dura esercitazione in un giorno in cui il clima era rigido e nella zona batteva una forte pioggia.
Psaila e i suoi compagni avevano dovuto immergersi nelle acque gelide con addosso un pesantissimo equipaggiamento che rendeva i loro movimenti particolarmente complicati.
I familiari hanno fatto causa alla Armed Forces Malta perché ritenevano che a causare la morte di Matthew fosse stata la negligenza dei suoi superiori.
Il giudice Joanna Vella Cuschieri, sulla base di alcune perizie effettuate da tecnici nominati dal tribunale, ha stabilito che Psaila avrebbe dovuto informare il suo comandante che non era in grado di nuotare in acque profonde, ma questo errore di comunicazione ha contribuito alla tragedia solo per il 20%; l’altro 80% è tutto da addebitare all’AFM perché le misure di sicurezza erano insufficienti e non erano stati distribuiti giubbotti di salvataggio a chi per la prima volta, come la vittima, affrontava un addestramento di quel tipo. Per il giudice Vella Cuschieri l’AFM ha avuto la colpa di non rendersi conto di quanto potesse essere pericolosa quella esercitazione.
Il bilancio di quella giornata ai laghi Chadwick ha rischiato di essere ancora più grave: altri quattro soldati, infatti, ebbero dei problemi e solo la buona sorte li salvò dalla morte.
Mattewh Psaila si era arruolato nell’esercito nel 2008 e sognava di entrare come ufficiale di fanteria nella “élite” dell’AFM.