Ci sarebbero stata due spie che passavano informazioni riservate sulle indagini dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia ai fratelli Alfred e George Degiorgio.
È quanto ha riferito stamattina in tribunale il pentito Vince Muscat al processo ai presunti assassini della giornalista assassinata tre anni e mezzo fa con un’autobomba.
Secondo la ricostruzione di Muscat, a passare le notizie era un avvocato che a sua volta le riceveva dall’allora vice commissario di polizia Silvio Valletta, il quale però ha negato ogni suo coinvolgimento nella vicenda.
Il pentito – reo confesso di aver preso parte all’eliminazione di Daphne – ha inoltre dichiarato di aver avuto il sospetto che i Degiorgio ricevessero informazioni coperte dal segreto anche da un uomo che lavorava al ministero dell’Economia, nel periodo in cui lo dirigeva Chris Cardona. I nomi delle presunte spie – l’avvocato e il funzionario del ministero – non sono stati divulgati per ordine del tribunale.
Muscat – inoltre – ha ribadito che Alfred Degiorgio era un “amico intimo” del ministro Cardona. Secondo il pentito, le coperture di cui godevano i Degiorgio erano molto in alto, e lo avevano tranquillizzato sul fatto che le indagini sull’omicidio della Caruana Galizia non avrebbero rappresentato un pericolo. Erano così sicuri di farla franca che quando li hanno arrestati non riuscivano a credere di essere davvero finiti in carcere.
Muscat, lo ricordiamo, ha patteggiato una condanna a 15 anni di reclusione, accettando di testimoniare contro i fratelli Degiorgio – considerati gli esecutori materiali – che si dichiarano non colpevoli. Nei giorni scorsi il governo ha detto “no” alla loro richiesta di grazia.