Poliziotti sotto copertura hanno seguito un “gangster maltese” in Sicilia poche ore dopo l’uccisione della giornalista Daphne Caruana Galizia.
Come riportato oggi dal quotidiano Times of Malta, fonti della polizia hanno riferito che poco dopo lo scoppio dell’autobomba, il 16 ottobre, furono emanati degli ordini per sorvegliare da vicino una serie di noti e spietati criminali del Paese.
Uno di questi si è recato in Sicilia nelle ore successive all’assassinio, ed è stato seguito con il sospetto che si stesse recando a “saldare i conti” per l’omicidio della giornalista.
Nel suo viaggio il criminale è stato notato nel comportarsi in modo sospetto, visitando bar e altri luoghi noti alla polizia italiana. Tuttavia, non è stato osservato nulla che lo potesse cogliere in flagranza di reato.
In merito alle indagini, fino ad oggi non sono emerse nuove informazioni, con gli investigatori che hanno ammesso le difficoltà del caso. Ci sarebbero diverse ipotesi e teorie, alcune più attendibili di altre, ma su queste viene mantenuto il più stretto riserbo per non dare vantaggi a chi sta cercando di fare perdere le proprie tracce. Certo è che l’indagine sul “petrolio sporco” (l’inchiesta dirty oil), presentata come l’ipotesi più accreditata, è solo una delle strade esplorate.
Leggi — Omicidio Caruana Galizia: occhi puntati sul traffico di petrolio nel Mediterraneo
Anche il ministro dell’Interno, Michael Farrugia, ha adottato la stessa linea di riserbo in risposta ad un’interrogazione parlamentare del deputato nazionalista Simon Busuttil, affermando che non può fornire alcuna informazione.
Ha solo riferito che il magistrato Anthony Vella, al quale sono state affidate le indagini, ha ricevuto molte relazioni da esperti e organi di polizia chiamati a Malta per fare luce sul caso. Gli inquirenti hanno avuto accesso anche a una serie di oggetti personali appartenenti alla signora Caruana Galizia. Ma nuove informazioni saranno rese note soltanto quando le indagini avranno compiuto progressi concreti.